Torniamo a parlare delle vicende interne allo stabilimento Bosch di Bari, abbiamo infatti ricevuto una lettere durissima da un operaio che non le manda davvero a dire in quanto a critiche rivolte ai sindacalisti. Parole pesantissime che confermano su tutta la linea quanto abbiamo finora denunciato pubblicamente coi nostri articoli. Stando a quanto scrive il dipendente, la situazione sarebbe addirittura peggiore.

LA LETTERA- Caro direttore sono un operaio della Bosch, ho letto i suoi articoli dal primo all’ultimo e posso confermare la veridicità di tutto. Lavoro in azienda da circa 20 anni e non mi sarei mai aspettato quello che sta succedendo ora. Era un azienda ambita da tutti ed io ne ero orgoglioso, ma oggi sono schifato da quello che sta facendo insieme alle nostre sigle sindacali, anzi i nostri sindacalisti, che al posto di difenderci ci vendono per avere i loro posti assicurati da nullafacenti.

Nei tuoi articoli passati si parlava del fatto che i sindacalisti in azienda non fanno niente, lo confermo, li vedi sempre in giro vestiti in abiti civili a bighellonare quando loro sono operai come noi e devono stare sulle linee di montaggio. Per mantenere il loro status si abbassano le mutandine ad ogni cosa che l’azienda dice. Questa cosa va bene se porta dei benefici per noi lavoratori, ma non accade mai, anzi, ormai ci hanno tolto tutto.

L’ultimo sciopero aziendale importante (per i sindacalisti) è stato fatto quando è venuto il direttore Basile, voleva che tutti i sindacalisti tornassero a lavorare sulle postazioni. In quella occasione si sono mobilitati, abbiamo bloccato i cancelli, realizzato sit-in all’ingresso solo per salvare il loro status da nullafacenti, mentre per cose importanti non si fa niente “altrimenti perdiamo altri soldi” ecc. ecc.

Tornando alle ultime vicende, l’azienda ha chiesto ulteriori sacrifici agli operai per questi cinque anni: può gestire 29 giorni delle nostre ferie illegalmente, perché va contro tutte le leggi, ma il sindacato ha firmato un accordo e poi è partita la cassa integrazione. Il risultato è che non siamo più padroni delle nostre ferie, se hai un problema familiare sei costretto a chiedere dei PNR (permessi non retribuiti) perché le tue ferie le decide l’azienda a suo piacimento, anche quando non ti servono.

In più c’è la CIGO (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria) che ancora non si capisce come funziona. Ci sono reparti chiusi e reparti che lavorano normalmente, tutto questo a discapito delle nostre tasche. Un paio di mesi fa alcuni colleghi hanno avute buste paghe di 600 euro e devono pagare il mutuo e mantenere la famiglia.

Ma ai nostri sindacalisti che firmano queste porcate, la busta paga viene toccata? Io non penso, perché sono corrotti e spero che con questa lettera le segreterie nazionali inizino a indagare. Voglio vederli in galera. Se si continua, così qualcuno farà qualche cavolata e la colpa sarà solo loro. Bastardi.