Una guerra fra poveri. È questo quello che si è ormai scatenato tra i precari di Bari e Bat. Da un lato gli infermieri che pur non rientrando nella stabilizzazione del 31 dicembre 2017 hanno maturato esperienza e professionalità, dall’altro i concorsisti. Pubblichiamo di seguita la lettera di un’infermiera che tocca diversi punti dolenti di una questione delicata.

Un concorso per infermieri concomitante con la legge di stabilizzazione, primo serio e grosso inghippo che ha richiesto tempo e incontri al vertice per scioglierne i nodi e allungato i tempi. Questo ha causato momenti di tensione generando una guerra tra poveri. Gli uni contro gli altri, precari contro concorsisti durante i mesi estenuanti di attesa. Un concorso divenuto regionale in corso d’opera, ma regionale è un attributo che  non è mai stato del tutto chiaro: le aziende promotrici Ba e Bat hanno avuto la meglio nell’attribuzione dei vincitori. Eh sì lo prevedeva il bando! La delibera vincitori è uscita a Gennaio, 2018 ma le prime convocazioni a Maggio e prime assunzioni a Luglio, a causa delle infinite ricognizioni del fabbisogno del personale, il calcolo del fabbisogno con algoritmi speciali.  Ogni azienda doveva inviare il proprio resoconto. Foggia è ancora a fare i conti!!! Con comodo!

Ma gli infermieri? Hanno avuto modo di scegliere? È stato usato un qualche criterio razionale? Eppure sono stati richiesti questi benedetti criteri e sono state previste tutte le criticità postume. E purtroppo non sono state considerate fino in fondo le prerogative dei professionisti e a molti inferimieri il posizionamento in graduatoria non ha concesso ai primi classificati di scegliere la ASL della propria provincia. Che senso ha aver assegnato dei presidi in maniera categorica pena rinuncia al ruolo, ed è successo purtroppo a tanti, per poi avere una rosa vastissima di presidi da assegnare? Che strategia è mai questa?

Perché non distribuire in maniera virtuosa e giuridicamente più fedele alla posizione in graduatoria? Perchè l’assegnazione è diventata un terno al lotto? Quale trasparenza sul totale dei posti disponibili in termini di presidi e aziende sanitarie? Perché creare un rimescolone incredibile da Nord a Sud della Puglia? Infermieri di Foggia a Bari o Brindisi e altre province e poi il contrario. E ora ci troviamo ad intasare le pagine Facebook sulle mobilità. Ci troviamo a leggere la disperazione e la corsa a chi arriva prima nella ricerca del cambio.

Altro punto dolente: ma i vertici di questo concorsone a parte non considerare il punto di vista, legittimo del dipendente, perché non hanno pensato allo spreco che subiranno le aziende e la sanità pubblica nella concessione del cambio compensativo? Badge doppi, divise e l’onere burocratico dispendioso di tempi e di risorse umane?

È stato un concorsone “beffa”: i migliori non hanno potuto scegliere. Quanta speranza investita per anni nell’attesa di una chiamata, dopo sacrifici e studio, acquisizione di competenze assolutamente non riconosciute, e poi dover rinunciare perché il dado è cascato sul tavolo sbagliato! C’è tanta rabbia sì, per tutti i colleghi che sono stati costretti a rinunciare, a bruciare il sogno del rientro in Puglia, o al sogno di avvicinarsi alla famiglia.

Sì perché, un nome dei tanti, V. è tornato a Bologna, dove sarà meglio apprezzato dal suo team di cardiochirurgia (aveva fatto anche due anni in Inghilterra) o L., della provincia di Foggia che ha preferito tenersi il ruolo a Taranto nel reparto di  medicina piuttosto che nel carcere di Bari. Sì perché a questo concorso hanno partecipato anche, colleghi con un ruolo in mano, così diciamo noi, rende di più.

Colleghi anche con vent’anni di servizio, che si son rimessi in gioco con costi umani pesantissimi, perché altra nota dolente, la mobilità interregionale si è persa in qualche altro binario! Possiamo ancora auspicare che le cose migliorino? Dobbiamo farlo! E chi scrive sente di farlo cominciando dall’ esternare queste criticità. Non dobbiamo “abituarci a questa normalità”, perché al sud va così. Al sud potrebbe andare anche meglio di così!

È Ottobre, il tempo scorre, come i telegrammi che incalzano. A breve sarà esaurita anche questa graduatoria e la regione sarà pronta a bandire un nuovo concorso. Sperando che non prenda una storta, pure questa volta!

Antonietta Iaculli