Si torna a discutere sul futuro dei lavoratori della ex Om Carrelli Elevatori. Il protocollo d’intesa, che doveva essere firmato nella giornata di ieri, è stato rimandato di altri tre giorni e questo ai sindacati non è andato giù. Soprattutto dopo quanto successo durante la discussione sulla vertenza tra il presidente della Task force, Leo Caroli, e il segretario provinciale UGL Metalmeccanici, Samanta Partipilo.

“Ogni volta che la partita ex Om Carrelli Elevatori sembra chiusa, la politica, con puntualità machiavellica, si sottrae alle proprie responsabilità, rimandando la parola fine a una vertenza annosa e mettendone a rischio l’esito positivo. Sia chiaro, anche ieri esistevano tutte le prerogative per firmare il protocollo d’intesa, eppure si è deciso di rinviare di tre giorni, per ragioni che continuiamo a non comprendere. Ora basta – dicono Franco Busto, segretario generale della Uil di Puglia e Riccardo Falcetta, segretario generale della Uilm di Bari -, venerdì ci auguriamo che non siano ammessi equivoci: chi è d’accordo con il progetto industriale che ci è stato prospettato al tavolo regionale lo dica, firmi e vada avanti, chi è contrario lo dichiari apertamente, si chiami fuori e se ne assuma la responsabilità”.

“Noi non facciamo il tifo per questo o quel progetto – aggiungono nel comunicato -, né siamo mai andati alla ricerca di cordate di imprenditori da coinvolgere: semplicemente, allo stato attuale, pur nella piena disponibilità del sindacato, testimoniata dai verbali d’incontro, ad ascoltare e recepire tutte le proposte, c’è solo un piano industriale che permetterebbe di aprire le porte della cassa integrazione a più di 150 operai e di scorgere qualche speranza occupazionale per il futuro. Non ci si può certo presentare al Mise per l’accesso agli ammortizzatori sociali con ipotesi, bisogna portare concretezza per dare un reddito a oltre 150 famiglie che da anni convivono con l’incertezza e con l’impossibilità di condurre una vita dignitosa, senza alcun supporto economico”.

“L’atteggiamento del Sindaco di Modugno – proseguono Busto e Falcetta – che ha abbandonato ancora una volta il tavolo delle trattative per ignoti impegni evidentemente più rilevanti, gli stessi che non hanno permesso una nuova convocazione ad horas, non agevola certo il buon esito della vicenda. Speriamo che da qui a venerdì la sua agenda non subisca brusche variazioni, visto che non si può attendere all’infinito. Lo dichiari già dopodomani: è disponibile alla realizzazione del progetto? In caso di risposta negativa la Regione Puglia e la Città Metropolitana se ne assumano l’onere. Allo stesso modo, non giova il comportamento di una sigla sindacale che il 6 settembre ha firmato con le altre organizzazioni un accordo con l’azienda per il reinserimento occupazionale di 128 lavoratori, salvo poi affermare con forza la propria contrarietà alle medesime condizioni in fase di riunione con la Task Force”.

“Il nostro – concludono i due Segretari della UIL – è un appello al senso di responsabilità di tutte le parti in causa. Venerdì, da parte nostra, ci sarà l’ennesima apertura a un dialogo sereno, a patto che tutti giochino a carte scoperte, nell’interesse di chi merita, finalmente, di vedere la luce in fondo a un tunnel che pare interminabile”.