Luca Puglisi USB Puglia

Torniamo a parlare del Palagiustizia di via Nariantz, di cui tanto si è scritto anche a livello nazionale con le famigerate tende e il discusso trasloco in via Oberdan nella ex sede dell’Inpdap. Ieri vi si è infatti tenuta una riunione convocata dall’Amministrazione per discutere di turni e orario di lavoro dei dipendenti, al fine di far fronte alla nota emergenza che si è abbattuta negli ultimi mesi sulla giustizia barese. Qualcosa durante l’incontro deve essere andato diversamente da come previsto, vista la nota diffusa dall’Unione Sindacale di Base.

«La CGIL – si legge nella nota – invece di sostenere le ragioni dei lavoratori, pensa che sia questa l’occasione per chiedere l’applicazione dell’art.7 del nuovo CCNL Funzioni centrali, ed escludere dai tavoli di secondo livello le OO.SS., maggiormente rappresentative, che non abbiano firmato il contratto nazionale. Praticamente per escludere noi».

“Questo inqualificabile articolo 7 è, senza dubbio alcuno, una norma antidemocratica che USB sta attaccando nelle aule di giustizia e nei posti di lavoro, denunciando la lesione della libertà sindacale, costituzionalmente riconosciuta. Ancora una volta, appare chiaro quale sia l’unica ragione di essere di certe sigle sindacali, quella di tamponare l’emorragia di consenso attraverso l’esclusione di altri soggetti, altrettanto rappresentativi. Basti pensare che alle ultime elezioni RSU presso la Procura della Repubblica di Bari, l’USB ha ottenuto il numero maggiore dei consensi superando il 30%”.

“Il vero capolavoro – prosegue la nota – si materializza quando il rappresentante della CGIL rivolgendosi ad un componente RSU lo ammonisce nel seguente modo: “Tu non puoi rivolgerti direttamente a me! Non puoi interloquire con me!”, chiedendo conforto di questo assunto alla dirigente. Forse sarà stato il gran caldo di questi giorni, ma a noi pare che sia stata persa completamente la bussola. Dire ad un RSU, legittimamente eletto dai suoi colleghi, con gran consenso per giunta, di tacere al cospetto di un rappresentante territoriale, la dice lunga sullo stato comatoso di certa rappresentanza sindacale e sul bassissimo livello raggiunto”.

“In un momento così drammatico per i lavoratori della giustizia barese, ci saremmo aspettati un maggior senso di responsabilità da parte di tutto il tavolo. Far fronte comune per un bene superiore, contro chi cerca e cercherà sempre di scaricare il fardello più pesante sulle spalle dei dipendenti minimizzando e scrollandosi dalle reali responsabilità: politica, ministero, burocrazia, dirigenza, etc. etc. USB non si farà di certo intimorire da simili atteggiamenti antidemocratici al limite del bullismo ed alquanto fascistoidi – conclude il sindacato – continuando a lavorare per il bene e l’esclusivo interesse dei lavoratori”.