In una lettera indirizzata al presidente della Regione, nonché assessore alla Salute, Michele Emiliano, e a Giancarlo Ruscitti, direttore del dipartimento promozione alla Salute, i Co.E.S. Italia e Puglia vogliono portare all’attenzione le varie criticità del trasporto sanitario e del servizio di emergenza-urgenza 118. Richieste che tuttora risultano inascoltate.

“Considerata la nostra esperienza nel settore tecnico del soccorso extra ospedaliero – scrivono -, vogliamo essere al fianco di chi vuol cambiare questo sistema fallimentare istituito nel lontano 2002, ripercorrendo la storia dell’emergenza urgenza. Su 6 ASL, tra cui la più grande della regione e la terza più grande d’Italia, ci sono 6 metodi diversi di gestire il 118. Da Foggia a Lecce uno diverso dall’altro, contratti per i dipendenti da far paura, Jobs Act della Sanità Service di Foggia, “lavoro nero” mascherato da pseudo volontari pagati forfettariamente fino a 50 euro a turno, con alcuni che superano i 30 turni mensili da 8 ore ciascuno, autisti dipendenti delle ASL, autisti dipendenti delle Associazioni di volontariato. Così facendo si è creato il dipendente di serie A e quello di serie B”.

“Questo – continuano – è il sistema che il Consigliere Regionale Marmo vuole difendere lasciando tutto in mano alle Cooperative, nonostante le stesse non possono gestire il servizio di trasporto Emergenza – Urgenza 118, espressamente ribadito dal Consiglio di Stato con Sentenza 1139/18 da dove si evince che tale servizio deve essere affidato in via prioritaria e diretta alle associazioni di volontariato, ovviamente risparmiando e sfruttando il finto Volontario. Durante la campagna elettorale passata, lo stesso aveva parere diverso dalle sue ultime dichiarazioni sponsorizzando l’internalizzazione del servizio 118”.

“Vorremmo ricordare – tuonano i Co.E.S. – inoltre al dottor Anelli che i tempi per raggiungere il target di cui parla risulta possibile principalmente grazie alla professionalità, al sacrificio ed alla dedizione che distingue l’Autista/Soccorritore da un autista qualunque. Questi signori, esperti del settore, ci spiegassero il motivo per cui l’inquadramento dell’Autista Soccorritore non esiste ancora secondo la legge, ma comunque viene richiesta dalle convenzioni regionali tra le varie ASL e le associazioni di volontariato e citato solo nei contratti dei privati. Dall’INPS veniamo inquadrati solo come Operatori Tecnici Autisti di Ambulanza, ci spiegassero come mai facciamo parte di un servizio di pubblica utilità (LEA) e non esistiamo come figura professionale. Eppure in qualche cassetto, ormai da diversi anni, giace un disegno di legge condiviso sia dal Ministero della Salute, che dalle OO.SS Nazionali che legifera la nostra professione frutto di anni di esperienza e di sacrifici di colleghi che, quotidianamente, si sporcano le mani lavorando nel silenzio, un disegno di legge che aspetta solo di essere spolverato discusso e approvato per dare dignità professionale a noi Autisti/Soccorritori di Ambulanze”.

“Noi esistiamo – continuano -, ma siamo invisibili, anche per la legge Madia, considerando che in Puglia sono 20 anni che non si programma un concorso o avviso pubblico per la nostra Categoria che vive nella precarietà da molti anni, troppi anni. Sono stati assunti autisti della Croce Rossa Italiana, tutti i precari delle Cliniche Private, Autisti delle ODV passati alla dipendenza della Sanità Service di Foggia, senza mai pensare a tutti qui dipendenti delle ODV che da anni sono vessati dai loro datori di lavoro con la privazione della dignità personale in quanto il pagamento degli stipendi avviene sistematicamente in ritardo, non sono dotati di DPI, non possono usufruire di ferie e riposi settimanali, sono costretti ad effettuare servizi gratuiti oltre gli orari di lavoro, per garantire assistenze sanitarie o trasporti secondari e tanto altro. Quanto sosteniamo è facilmente riscontrabile, se lo si vuole”.

“Ecco perché il Dott. Ruscitti – aggiungono – definisce il servizio 118 delirante e tutti aspettiamo il suo progetto che farebbe vivere con un po’ più di spensieratezza 780 famiglie attraverso il passaggio di tutti i dipendenti in servizio alle ODV, da molti anni, in questa grande Agenzia Regionale unica. Questa è la giustizia per tutti quei lavoratori che da diverso tempo sono rimasti inascoltati sperando che non sia solo una delle tante promesse per arrivare alle elezioni regionali”.

“Pertanto – concludono nella lettera – chiediamo pubblicamente un incontro durante il quale vorremmo portare a conoscenza dell’Ente le reali situazioni di precarietà in cui vessano gli operatori appartenenti a questa Categoria. Oltre a proporre idee e soluzioni migliorative che porterebbero alle casse Regionali un considerevole risparmio economico a lungo termine oltre che un servizio di qualità eccellente già presente in alcune regioni italiane. In attesa di cortese ed urgente riscontro, si porgono distinti saluti”.