Lo stabilimento Bosch di Bari è una pentola a pressione pronta ad esplodere da un momento all’altro, non fosse che una buona parte dei sindacati si è seduta sul coperchio per evitare il botto. L’ultimo assist fornito all’azienda è l’accordo siglato dai confederali in merito ai giorni di ferie. Solo otto quelli che il dipendente può scegliere di prendere quando necessitano a lui e non per imposizione aziendale.

Gli unici a non firmare sono stati quelli dell’Ugl. Non la ritengono una conquista come al contrario scritto nei comunicati affissi nelle bacheche aziendali da Cgil, Cisl e Uil. Scritte contro l’atteggiamento dei più servili sono apparse anche in alcuni bagni dello stabilimento. L’Ugl, detta in parole povere, pensa si tratti di un passo indietro rispetto ai diritti che si ritenevano acquisiti e sanciti dal contratto nazionale.

Nello stabilimento accade anche altro. Succede, per esempio, che la domenica si lavori, mentre il lunedì nello stesso reparto si faccia cassa integrazione. Si lavora la domenica, perché l’azienda spende meno. Le otto ore del turno valgono altrettanto tempo da prendere per ferie e permessi. Niente soldi. Una cassa integrazione fai da te, dove lavorano solo i capisquadra, che solitamente stanno a sovraintendere, non alla catena di montaggio.

All’inizio della concessione dell’ammortizzatore sociale, i prescelti erano un centinaio alla volta. Adesso, dopo diverse pressioni, al lavoro senza perdere euro preziosi in busta paga ne vengono chiamati una decina. La domanda nasce spontanea: se c’è bisogno di andare in deroga, perché non si lascia che a lavorare siano gli operai e non i capi? Il 25 maggio scorso, poi, il terzo turno, quello di notte, ha fatto festa in banca ore negative, andando contro qualsiasi dettame conosciuto.

La Bosch anche in questo caso non si smentisce e puntando il coltello alla gola dei lavoratori continua a fare un po’ come gli pare. La cosa peggiore è che tutto ciò avvenga con l’avvallo di alcuni sindacati, gli stessi che nei cortei rivendicano diritti e dignità per i loro iscritti.