“Non abbiamo nulla da festeggiare. Per tale ragione abbiamo deciso di declinare l’invito del Questore di Bari, Carmine Esposito”. È così che esordiscono Eustacchio Calabrese, Segretario Provinciale del Coisp di Bari, Sindacato Indipendente di Polizia, e Eustachio Persia, Segretario Provinciale della Consap di Bari.

“La nostra partecipazione – dicono – non sarebbe stata coerente con le battaglie che fino ad oggi abbiamo sostenuto sul territorio barese nei confronti di una gestione, secondo noi, assai discutibile”.

“Abbiamo un problema serio con la sicurezza sul territorio – aggiungono Calabrese e Persia – che si tende a minimizzare. Il personale è sempre più risicato così come le attenzioni che l’amministrazione centrale rivolge al nostro territorio. Né è prova la movimentazione del personale prevista per il prossimo 18 Aprile. Sono previsti 27 nuovi arrivi contro le 15 unità in uscita. Praticamente 12 unità in più per questa tornata, senza considerare i previsti pensionamenti, praticamente si tratta di poche briciole”.

“Il controllo del territorio in provincia – continuano – ad esempio, a Canosa di Puglia e a Corato, è ormai pura utopia, non sempre garantito su tutti i quadranti e la stessa città di Bari, nell’ultimo decennio ha visto dimezzarsi il numero delle Volanti che sono palesemente insufficienti per monitorare un territorio così vasto e con una criminalità sempre più agguerrita e aggressiva”.

“Qualcuno continua a dire che i reati sono in calo sfoggiando dati statistici a misura, dati che riteniamo poco realistici – scrivono i due segretari -. Cresce il senso di sfiducia nei confronti delle Istituzioni da parte del cittadino che vede sempre meno incisiva e concreta l’attività di queste contro l’illegalità. Non ci inventiamo nulla, le depenalizzazioni, le abrogazioni, gli sconti di pena, le lungaggini di un sistema giustizia ormai al collasso fanno il resto. E poi, la nostra categoria ormai ha le mani legate. Ad oggi mancano mezzi, risorse e leggi adeguate per contrastare la criminalità. Non è difficile per l’operatore di polizia oggi, trovarsi da organo accertatore ad indagato; il confine è davvero breve”.

“È per questo – concludono – ribadiamo che non c’è nulla da festeggiare. Torneremo a presenziare alle Feste della Polizia, quando sarà la festa dei poliziotti, fino ad allora noi, saremo altrove, con la gente, tra la gente. Ci sentiamo in dovere di chiedere ai nuovi onorevoli Senatori e Deputati un serio impegno nell’assumersi l’onere di sollecitare a livello centrale rinforzi, degni di tale nome, non solo a carattere temporaneo”.