Tutto fumo e niente arrosto. La scure dei tagli dell’amministrazione Emiliano sulla Sanità ha portato fino ad ora pochi benefici in termini di costi ma pochi risultati concreti, tanto che il sistema spende oggi 318 milioni in più rispetto al 2012, nonostante un aumento dei finanziamenti statali di 221 milioni.

A fare i conti in tasca alla sanità Pugliese è la Corte dei Conti con il consueto rapporto annuale al Parlamento sulla gestione finanziaria dei servizi regionali. I dati si fermano al 2016: vero che ci sono risparmi sul costo del personale con un avanzo complessivo di circa 60 milioni all’anno, ma questo tesoretto viene letteralmente divorato dal “boom” di forniture e sanità privata. La spesa farmaceutica è quella che spicca di più con oltre 330 milioni extratetto.

L’unica notizia positiva riguarda il famigerato ticket la cui incidenza nell’arco di tempo analizzato (2012-2016) è diminuita da 63,8 milioni a 47 milioni. Ma la stessa Corte fa notare come si tratti di risparmi dovuti al minor numero di pezzi acquistati in farmacia. Male, invece, la valutazione “Lea” (Livelli essenziali di assistenza): la Puglia è passata da un giudizio “adempiente” nel 2014, all’”inadempiente” nell’anno successivo.