Della situazione in cui versano i lavoratori della Getrag non tutti ne sono a conoscenza. Il caso rimane praticamente circoscritto all’interno della zona industriale, come denunciano alcuni lavoratori, e molti di loro si sono attivati nel far circolare, grazie al foglio “Mezzo caffè”, i problemi che sono costretti a vivere ormai da anni. Tra i punti fondamentali sui quali gli addetti vogliono fare alcune precisazioni ci sono le 100 nuove assunzioni che, come è riportato nell’articolo: “È un’operazione mascherata come formativa e professionale ma in realtà vera e propria prestazione d’opera ad un costo irrisorio”

Una situazione che tocca tutti, da chi in quell’azienda lavora da più di 20 anni ai giovani che, dopo il diploma, sono inseriti per essere sfruttati, come riporta l’articolo: “Tanto il ragazzo non potrà mai lamentarsi se lavora senza le adeguate misure di sicurezza o contemporaneamente su 5 macchine utensili”.

Volendo far circolare anche al di fuori del polo industriale la voce degli operai, riportiamo di seguito l’articolo del foglio “Mezzo caffè”:

CENTO NUOVI POSTI DI LAVORO, MA A CHE PREZZO?

Negli articoli precedenti abbiamo parlato di ragazzi dell’età di 17-18 anni, frequentanti scuole specializzate nell’industria che erano affiancati nei reparti produttivi da personale Getrag. Già allora avevamo sottolineato l’operazione mascherata a formativa e professionale ma in realtà vera e propria prestazione d’opera ad un costo irrisorio. Oggi la maggior parte di questi ragazzi, terminata la scuola e raggiunto il diploma, è parte integrante diretta o tramite agenzie del lavoro dei reparti produttivi della fabbrica… Poi ci sono i somministrati di lungo corso (circa venti unità) che nel limbo delle assunzioni aspettano con ansia un contratto di lavoro rinviato a dicembre scorso in attesa di ulteriori agevolazioni a favore dei datori di lavoro.

Infatti per la Getrag vantaggiosi sono e saranno gli sgravi fiscali e contributivi, dimezzati rispetto ai “vecchi” contratti di assunzione per i primi anni di lavoro; per poi avere uno sconto del 3-4% per tutta la vita lavorativa. Naturalmente si parte con assunzioni dal secondo livello di inquadramento CCNL metalmeccanico (equivalenti ad un addetto alle pulizie…). «Beh dai… almeno sti ragazzi lavorano…» e noi contribuenti li paghiamo per poi essere sfruttati nelle fabbriche ed essere considerati semplici numeri al servizio di un ingranaggio più grande che doma oltre 50 milioni di euro di utile l’anno.

Ecco la Getrag oggi! Si! Sfruttati! Perché ormai non ci sono più regole certe: dai carichi di lavoro (puoi lavorare anche su cinque macchine utensili o tre stazioni di montaggio differenti) se sei fuori tempo ciclo (secondo i loro dati statistici e non quelli ufficiali della macchina) sei contestato disciplinarmente; se la tua pausa fisiologica è ritenuta troppo lunga sei contestato di abbandono del posto di lavoro; se ti ammali devi compilare al rientro un questionario con domande in barba alle normative sulla privacy. Ecco la Getrag!

«Ma dai… sono comunque cento posti di lavoro, chi te li dà oggi?». La maggior parte sulla pelle dei lavoratori anziani destinati a lasciare il posto ai nuovi assunti; “anziani” li chiamiamo così ma parliamo di tecnici specializzati dai 40 ai 55 anni di età, ormai indicati come un costo, obsoleti per i nuovi ritmi imposti e poi troppo problematici nella gestione. I ragazzi invece non ti verranno mai a sottolineare un problema di sicurezza o ti potranno dire che sono stanchi e poi…

«Quanto mi costa un lavoratore al quinto livello, con superminimo di 40 E? Caccio uno vecchio e ne compro due sani e non rompiballe»… senza pensieri. «Gli faccio il contratto a tutele crescenti partendo dal secondo livello e, se non mi dovesse rendere come prima, ho tutti gli strumenti per cacciarlo». Ed è questo il disegno del management Getrag: far arrivare alla disperazione un lavoratore anziano tramite un po’ di pressione psicologica, controllando le sue pause fisiologiche o intimandogli di non farle, un po’ di lavorò in più, un po’ di controlli a distanza per aspettare il primo errore ed è fatta… o sbrocca il lavoratore oppure è costretto a licenziarsi. Poi tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare di raccomandazioni imposte da sindacati o manager senza scrupoli e quindi vedi il fratello, il nipote o il cugino, etc. a ricoprire incarichi più leggeri o addirittura di “prestigio”. E gli altri? Vanno al tritatutto umano chiamato Getrag SpA. Allora, chi vuol fare domanda?