Se non fosse vero, potrebbe sembrare una barzelletta. Mandati via 11 dipendenti di circa 60 anni perché sono maturate le condizioni per la quiescenza, al posto loro vengono chiamati altri coetanei. Succede in Amtab, ma attenzione, il problema in questa vicenda non è l’età, o almeno non solo.

Sì, perché, al netto del fatto che non c’è niente di male a servirsi di lavoratori già piuttosto avanti con gli anni, e ci mancherebbe anche altro, il problema in realtà è un altro. È vero che, in base alla così detta Legge Madia, gli 11 hanno maturato le condizioni per potersi ritirare dal mondo del lavoro, è anche vero che, avendo loro chiesto all’Inps tre anni di abbuono previsti per i lavori usuranti, al direttore generale dell’Amtab Francesco Lucibello sarebbe bastato aspettare qualche mese per farli andare in pensione con un po’ di soldini in più rispetto ai 700 euro circa che invece adesso prenderanno.

Questo perché la tempistica impedisce loro di riunire tutti i contributi versati durante la vita lavorativa. Così facendo, invece, devono aspettare ancora qualche anno per percepire l’intera pensione.

La questione era già stata sollevata dai sindacati, ma non c’è stato niente da fare. L’azienda ha tirato dritto per la sua strada, e adesso chi se lo prende in quel posto sono loro, quelli che hanno dato anche oltre 20 anni di vita all’Amtab, che ora li ringrazia così. La contrarietà della Cisas è ben evidente dalle parole del segretario Michele Lepore.