“Siamo fermi con i contratti dal 2008, nel frattempo gli altri comparti privati hanno già avuto tre rinnovi contrattuali per 350 euro lordi complessivi”. Francesco Balducci, segretario territoriale FSI Bari spiega senza mezzi termini le ragioni della protesta attuata venerdì 12 maggio, in pieno G7, davanti al Policlinico di Bari.

“L’anno scorso prima del referendum – ricorda Balducci – alcuni sindacati hanno sottoscritto un accordo con il Governo per un aumento medio di 85 euro lordi. Il potere d’acquisto degli italiani, sopratutto della pubblica amministrazione, ormai è da fame, non del comparto sanità”.

“Si è economizzato sul pubblico impiego – osserva il segretario – riducendo il personale, bloccando i salari, e questo ha determinato per le casse dello Stato un risparmio di svariati miliardi di euro, soltanto che i bilanci, anzi che diminuire, sono aumentati. Paradossalmente, la voce stipendi è diminuita, consentendo dei risparmi notevoli, mentre sono aumentate voci per acquisti di beni e servizi. Lo spreco, quelle voci che consentono la malapolitica”.

“A noi questo non va più, diciamo basta a questo sistema. Il dipende pubblico che lavora è una risorsa, non è un costo. Non è immaginabile – conclude – un Paese in cui gli stipendi di medici e infermieri sono inferiori del 30-40% rispetto alla Spagna, Francia, Inghilterra. Tutto questo è vergognoso. I docenti della scuola, le Forze di Polizia, gli stipendi dei nostri dipendenti pubblici sono i più bassi d’Europa”.