Fino a quando qualcuno ha deciso di vuotare il sacco, probabilmente assalito da uno scrupolo di coscienza, l’esistenza del doppio premio di produzione all’Amgas srl era iscritto nell’elenco dei misteri non svelati di Fatima. Il premio, e pure corposo, invece, esiste davvero e ne beneficierebbero in cinque.

Si tratta ovviamente di dipendenti di alto livello. Il caso più eclatante è quello degli oltre 20mila euro assegnati ad un dirigente per aver introdotto un software gestionele, che avrebbe persino complicato la vita dell’azienda. Della faccenda, secondo alcune indiscrezioni, l’ormai scaduta presidente tecnica avrebbe da qualche tempo avvisato il primo cittadino di Bari, Antonio Decaro. Non possiamo credere sia vero, perché un mancato intervento sarebbe particolarmente grave.

Il priso, a quanto pare tenuto nascosto persino al cugino del Sindaco, diventato col tempo segretario verbalizzatore delle riunioni, s’è rotto quando ai cinque nababbi è stato comunicato di dover rinunciare a una parte del secondo premio di produzione, per darne una parte ai loro sottoposti. Gli impiegati, solo a quel punto hanno appreso che l’azienda, pare ai tempi in cui il presidente era Alfonso Pisicchio, avesse istituito il doppio premio.

Una situazione paradossale, soprattutto perché l’Amgas non naviga certo in buone acque, né sotto il profilo economino né dal punto di vista della serenità aziendale, essendo ormai la Guardia di Finanza ospite fissa per il controllo e l’acquisizione di documenti. Documenti su cui sarebbe stato aperto un accertamento.

Il doppio premio, non più segreto, sarebbe entrato nel mirino di uno dei sindacati aziendali, ma la risposta data a chi chiedeva conto del priso, sarebbe stata: “Non sono fatti vostri”. Paradosso nel paradosso è la duplice veste di uno dei beneficiari del riconoscimento economico, responsabile di settore, ma anche sindacalista. La classica storia all’italiana, dove il controllore e il controllato sono la stessa persona.