Corsi di formazione strapieni e altri completamente deserti. È lo strano caso del “Welfare to Work”, il progetto emanato dalla Regione Puglia e gestito dalla città metropolitana di Bari, che offre opportunità lavorative per disoccupati e cassaintegrati.

Nel mirino è finita proprio la modalità di assegnazione dei corsisti che a quanto pare crea una netta disparità nonostante le indicazioni dell’avviso regionale indichino che dovrebbe esserci anche una “equa distribuzione” dei corsisti tra gli enti formazioni.

Ci sono infatti enti accreditati che, pur seguendo correttamente la procedura e presentando diversi corsi di formazione, hanno ricevuto pochi, se non addirittura nessun corsista. Ad altri enti, invece, per motivazioni ancora sconosciute, sono state indirizzate decine se non centinaia di persone.

Se confermato, la cosa assume maggior gravità se pensiamo ai soldi che sono sul tavolo: ogni centro di formazione può realizzare 5 edizioni di ben 114 corsi con una media di iscrizioni pari a 16. Per ogni corso vengono assegnate risorse finanziarie pubbliche sia per i voucher sia per le indennità di frequenza dei corsisti.