Alessandro Ambrosi presidente, al suo fianco Giuseppe Riccardi e Marina Lalli, Sarà questo il management della new company che nascerà dalle ceneri di Fiera del Levante e Bologna Fiere, ieri dall’Emilia Romagna è arrivata la delibera con l’ok definitivo.

Da più parti si indica come probabile nome Fiera del Levante spa, la ripartizione delle quote prevede il 10% agli emiliani e il 90% alla Camera di Commercio di Bari, alla cui guida resterà comunque Ambrosi. La proprietà resterà pubblica, dunque non una privatizzazione, anche se quel minimo 10% sembra destinato a crescere.

La nuova compagnia, che gestirà gli eventi per i prossimi 60 anni, dovrà subito sciogliere il nodo occupazionale. In Fiera, infatti, attualmente lavorano 38 dipendenti, ma il piano prevede di assorbirne solo 14. Che fine faranno gli altri? L’ipotesi è che siano dirottati dalle altre società partecipate da Comune e Regione. Speriamo, perché i lavoratori di quella che fu la gloriosa Fiera del levante hanno già pagato amaramente le scellerate gestioni del disastro recente passato.

Tra gli altri aspetti da affrontare, c’è la ristrutturazione dei padiglioni. Il piano industriale varato da Bologna Fiere, per tutta la propria attività, pare sia da 140 milioni di euro, di cui uno solo destinato alla ristrutturazione dei padiglioni di Bari, altri 2 dovrebbero arrivare dal resto dei soci, ma le cifre sono tutte da verificare. Il contratto sarà firmato lunedì prossimo.