Sciopero delle poste
La manifestazione dei postini in piazza Prefettura

Striscioni, cori, bandiere e, soprattutto, tantissimi postini: è lo sciopero nazionale delle Poste che anche a Bari ha richiamato tantissime persone da tutta la Puglia contrarie al progetto di privatizzazione del Governo.

Circa duemila i postini che questa mattina si sono radunati in piazza Libertà. Il coro è unanime: “No alla privatizzazione. Diventeremo una società che svolge una funziona pubblica ma interamente in mano ai privati. Il Governo deve ritirare il decreto.”

In piazza è intervenuto anche il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano che si è schierato con i manifestanti “Non bisogna privatizzare”. L’onorevole Ginefra, invece, ha ricordato i risultati, non proprio positivi, della stessa operazione fatta con Telecom.

Lo sciopero, a quanto pare ha raccolto : “In Italia c’è stata una adesione dell’85% – ha affermato Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil – nonostante abbiano tentato in tutti i modi di boicottare la manifestazione. Alcuni uffici sono stati precettati e alcuni lavoratori sono stati obbligati a rimanere in ufficio pur volendo aderire allora sciopero”.

I sindacati protestano contro un progetto che, secondo loro, farà recuperare solo pochi miliardi di euro, una quantità insignificante rispetto al debito pubblico, mentre il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio viene sottovalutato.

“Dopo l’estate – afferma uno dei manifestanti – il Governo ha bloccato l’operazione perché le condizioni del mercato non sarebbero favorevoli. Ma è solo questione di tempo. Arabi e cinesi hanno già acquistato il 40% e hanno già un’opzione per un’altra fetta dell’azienda”.