Il 13 maggio 2015, annunciando la legge sull’alternanza scuola lavoro, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi spiegò che l’obbiettivo primario sarebbe stato quello di ridurre rapidamente la percentuale di disoccupazione giovanile, portandola subito sotto il 40%. A un anno dal varo, qual è il bilancio, in Puglia e a Bari, dove 5 giovani su 10 sono disoccupati e 6 donne su 10 senza lavoro? Per Gabriele Toccafondi, sottosegretario al Ministero Istruzione Università e Ricerca, è più che positivo: “L’alternanza scuola-lavoro funziona, il 96% delle scuole la fa, rispetto al 40% ante riforma”.

“Oltre 450.000 ragazzi – ha detto Toccafondi – hanno svolto attività di alternanza, su 502.000 iscritti alle terze. Adesso miglioriamola, aumentiamo le offerte, limitiamo la burocrazia, ma non torniamo indietro perché l’alternanza è scuola a tutti gli effetti ed è utile per i ragazzi, chi teorizza la sua abolizione non vuole il loro benei. Da sola, la scuola non può fare alternanza, occorrono imprese che aprano le proprie porte, oggi abbiamo la dimostrazione che sta cambiando l’approccio culturale “.

Del percorso formativo che qualifica l’offerta formativa; risponde ai bisogni diversi degli alunni; agisce per la forte valenza orientativa, come mezzo di contrasto alla dispersione scolastica si è parlato a Bari nell’ auditorium dell’istituto Elena Di Savoia, nel corso di una tavola rotonda “Tra scuola e lavoro Alternanza – Orientamento e Collocamento”, organizzata dalla CISL Bari, FELSA Cisl Bari e IRSEF. Una mattinata intensa alla quale sono intervenuti esponenti delle agenzie per il lavoro e interinali, del mondo delle imprese, della scuola e istituzionali, tra i quali Giuseppe Boccuzzi Segretario Generale CISL Bari, Gabriele Toccafondi sottosegretario Ministero Istruzione Università e Ricerca, Maddalena Gissi segretaria generale nazionale Cisl Scuola e Alfonsino Pisicchio presidente commissione Lavoro e formazione Regione Puglia.

Apprendere nei luoghi di lavoro, acquisire nuove competenze, orientarsi con gli stage, tirocini, e partecipare ai percorsi in alternanza, sono le finalità delle attività di alternanza scuola-lavoro, che  consiste nella realizzazione di percorsi progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, con le camere di commercio, con gli enti pubblici e privati, inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro. È evidente che non è solo la scuola a dover fare la sua parte, il 50% del sistema-alternanza poggia sulle gambe delle imprese.