Chissà come sarebbe andata a finire se i sindacati fossero stati sempre uniti come in questo caso, impegnati a difendere la posizione dei 74 dipendenti della Fondazione Petruzzelli per cui è stata avviato il licenziamento collettivo. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom e Fials-Cisal hanno scritto un appello agli spettatori, invitandoli a sostenere le ragioni di quanti, senza un intervento diverso quello previsto dal piano di risanamento, con un organico di 132 unità, si ritroveranno senza un lavoro. Il comunicato è affisso all’ingresso del Teatro, in modo che nessuno possa girare la testa dall’altra parte, almeno non più di quanto in molti hanno fatto finora.

IL COMUNICATO

Cittadine e cittadini,
le lavoratrici e i lavoratori della Fondazione Petruzzelli sono costretti a coinvolgere voi tutti per chiedere la solidarietà e il sostegno di fronte all’ennesimo tentativo da parte dell’azienda di risolvere problemi economici a discapito del lavoro e dell’occupazione. La Fondazione Petruzzelli ha avviato la procedura sui licenziamenti collettivi per 74 lavoratori. È un’iniziativa unilaterale aziendale inaccettabile.

L’azione della procedura nasce in assenza di un confronto preventivo tra i rappresentanti dei lavoratori e i soci fondatori. Confronto necessario per verificare la sostenibilità finanziaria delle scelte da operare, tenuto conto che mediamente i numeri degli addetti, certificati negli anni dai dati di bilancio, si attesta intorno alle 175 unità, rispetto all’attuale organico di 183 lavoratori, riveniente dai concorsi e dalle sentenze di reintegro della Magistratura del lavoro.

Evidenziamo che altre città più piccole in Italia e con la stessa produzione, hanno una copertura di organico di gran lunga superiore a quella del Petruzzelli di Bari, attualmente costretto dal piano di risanamento a solo 132 lavoratori. Non è ammissibile concepire un teatro così sottodimensionato. È una vera e propria provocazione, che le lavoratrici e i lavoratori, unitamente alle scriventi organizzazioni sindacali, respingono con fermezza. Non capiamo ed esprimiamo forte disappunto per il silenzio dei soci fondatori, che al di là dei proclami, sino ad oggi non hanno dato alcun riscontro alle nostre richieste di confronto.

Siamo certi che anche con il vostro sostegno riusciremo a sensibilizzare il presidente Emiliano, il sindaco Decaro e il ministro Franceschini, affinché si individui una soluzione che scongiuri i licenziamenti. Lo meritano i cittadini, lo meritano i lavoratori, lo merita la città di Bari. Non permetteremo mai che si distrugga per la seconda e definitiva volta un patrimonio di tutti.