Clima rovente sulla gestione della nettezza urbana a Palo del Colle: ex operai precari in protesta, accuse alla precedente amministrazione, nessuna risposta immediata e una flebile speranza di revisione dell’appalto di affidamento al nuovo gestore. I dieci operai precari del vecchio appaltatore, rimasti a bocca asciutta nel passaggio alla nuova gestione, sono andati dal sindaco, Anna Zaccheo, per chiedere di tornare a lavorare.

“Purtroppo nell’immediato non possiamo dare una risposta alla domanda di lavoro di queste famiglie e delle altre che sono nelle stesse condizioni – ha spiegato il primo cittadino – ma ci siamo fatti carico del problema e stiamo cercando il modo per risolvero. Intanto abbiamo chiesto di capire se si può rivedere il nuovo appalto, ma stiamo cercando anche altre strade possibili per la costituzione di cooperative di tipo B o di Comunità”.

Sta di fatto che le dieci famiglie, dopo aver lavorato a tempo determinato, adesso sono disperate. Le accuse all’ex sindaco si sprecano, mosse soprattutto da vecchi alleati che lo vogliono vedere gambe all’aria in tutti i sensi. A Domenico Conte, per esempio, si addossa la colpa di aver promesso un lavoro agli ex dipendenti. “Niente di tutto ciò è vero – tuona Conte – non ho mai promesso lavoro a nessuno in cambio del voto. C’è qualche politico che vuole togliersi alcuni sassolini dalle scarpe e per questo mi tira in mezzo sempre e comunque. Le cose stanno diversamente. Poteva passare al nuovo appaltatore solo chi aveva un contratto a tempo indeterminato, quindi parliamo di 26 persone. Ai precari ho solo detto che mi sarei impegnato per trovare una soluzione e magari fare come con la vecchia azienda, che ha deciso di avvalersi della loro collaborazione a tempo determinato non potendo coprire tutti i turni come previsto per via di ferie, permessi, malattie, legge 104 e via discorrendo. Una cosa è certa, fin quando c’ero io queste persone lavoravano, adesso non più. Non sempre le soluzioni si possono trovare nelle leggi. In ogni caso auguro alla nuova amministrazione di risolvere il problema”.

Ci aggiungiamo agli auguri dell’ex primo cittadino, anche perché i dieci disoccupati e le loro famiglie sono sul lastrico e quindi pronte a tutto pur di riuscire a tirare a campare.