“Non possiamo assistere a un tira e molla Lucibello sì, Lucibello no. Abbiamo la necessità, chiunque sia il direttore generale, di essere governati. E non, come alla stato attuale, di viaggiare su un barcone alla deriva senza il suo timoniere”. Parole e musica di Giuseppe Rongone, sindacalista Cisas (Confederazione Italiana Sindacati Addetta Servizi).

Rongone scrive una lettera al sindaco Antonio Decaro e ai vertici dell’azienda municipalizzata del trasporto pubblico barese: presidente e CdA dell’Amtab Spa. “Il clima surreale che negli ultimi mesi circonda l’azienda è di incertezza e confusione per i lavoratori – puntualizza Rongone -. Puntualmente sono chiamati a prestare la loro opera lavorativa senza sapere se a fine mese percepiranno lo stipendio a fronte delle loro scadenze e della sopravvivenza delle loro famiglie”.

Rongone sembra avere le idee chiare e non fa nulla per nasconderle. “Sembra che la situazione attuale sia un piano ben congegnato, da parte di qualcuno, per traghettare questa azienda nelle mani dei privati. Sappiamo bene che in questo caso l’unico obiettivo sarebbe quello di raccogliere profitti a discapito di un servizio scadente e inefficiente. Se questa è l’intenzione di qualche burattinaio, troverà una forte opposizione da parte del sindacato. Amtab deve rimanere un’azienda pubblica, di proprietà dei cittadini e dei baresi, e non oggetto di speculazione da parte di imprenditori senza scrupoli”.

A Rongone fa eco uno scatenato Michele Lepore. “Senza un direttore generale, nessuno si assume la responsabilità di firmare alcun documento – dice il segretario provinciale -. E così l’azienda continua a navigare a vista: senza saldare i creditori, senza pagare gli stipendi in modo regolare, con pezzi di ricambio per le vetture che non arrivano e senza colmare in modo soddisfacente la carenza di autisti. E in tutto questo Decaro sembra per nulla interessato alla questione. Così non si può andare avanti. L’Amtab è al collasso. Abbiamo bisogno di un’organizzazione aziendale che non c’è”.

A conti fatti, nelle casse dell’Amtab mancherebbero 9 milioni di euro. Che corrispondono ai mesi di luglio, agosto e settembre. Soldi che sarebbero dovuti arrivare dalla Regione e che invece pare abbia deciso di anticipare il Comune di Bari.