I numeri non lasciano spazio a interpretazioni, roba da esodo di massa, o nuova migrazione se preferite: 1.700 insegnati pugliesi, solo tra scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, saranno costretti a trasferirsi nelle sedi assegnate dal Miur. Molti, a quanto pare, anche per colpa dei tanti errori che ci sarebbero negli elenchi della mobilità dei docenti.

Contro questa “desertificazione del sud”, come l’ha definita qualcuno tra i sindacati del settore scolastico, lunedì 8 agosto davanti alla sede del Consiglio regionale in via Capruzzi, le organizzazioni di categoria hanno dato appuntamento ai loro iscritti per far sentire forte il coro di protesta con cui dicono no a questa migrazione forzata e per chiedere che gli elenchi siano rivisti, almeno per riparare senza contenzioso agli errori.