Tutti riconvocati i prossimi 6 e 9 settembre. Sindacati e azienda si accapigliano, ma resta la notizia preoccupante per 330 dipendenti della Natuzzi e di conseguenza per le loro famiglie. Da Cgil, Cisl e Uil, all’indomani dell’incontro presso il Ministeto per lo Sviluppo Economico, si apprende che la “Natuzzi ha comunicato che aprirà la procedura di mobilità per 330 lavoratori e lavoratrici”.

Lo stato di agitazione interiore va ben oltre quello burocratico, indetto per accendere i riflettori sulla questione che ormai si trascina da anni. I tempi, fanno sapere i sindacati sono stretti: “… il periodo di cassa si esaurisce il 15 ottobre e la legge non consente altre proroghe”, seppure ci sono accordi che “prevedono la ricollocazione del personale”. Il botta e risposta non è mancato.

l’azienda ha fatto sapere in una nota che “… si continua a lavorare alla finalizzazione di una soluzione alternativa per la gestione degli esuberi strutturali. Il Gruppo terrà fede agli impegni assunti in fase di accordo. Allo studio un nuovo piano che prevede anche un progetto di internalizzazione delle fasi del taglio della gomma per le imbottiture (attualmente svolte all’esterno). L’apertura della procedura di mobilità è una questione esclusivamente tecnica. La Cassa Integrazione per gli esuberi scade il 15 ottobre 2016 e non è più prorogabile per legge. Natuzzi ha già avviato una fase di formazione, finanziata dall’Azienda, al fine di riqualificare i collaboratori in esubero e prepararli alla ricollocazione”.