Sette anni senza contrattazione, sette euro di aumento previsto nei programmi del Governo per la Legge di stabilità, una sentenza della Corte costituzionale che ha sentenziato l’illegittimità dei rinvi, la chiamata diretta degli insegnati tanto che qualcuno parla di docenti a ricatto. Per questi e altri motivi domani 20 maggio chi lavora nella scuola scenderà in strada per protestare.

L’appuntamento è per presidi, docenti, personale ATA, tutti in piazza San Ferdinando, a Bari, perché la riforma per la cosiddetta Buona Scuola ha forse distratto il Governo dagli altri aspetti che riguardano il settore. Una giornata di sciopero per richiamare l’attenzione di tutti su chi si occupa di costruire il futuro del Paese, sebbene bistratto e dimenticato dalla pubblica amministrazione, ministro dopo ministro, riforma dopo riforma.