Come avevamo preannunciato con la nostra intervista al sindacalista Antonello Dragone, la questione Sanitaservice, società in house delle cinque Asl della Puglia, è particolarmente complicata. A confermare la tensione che attanaglia i dipendenti è Giuseppe Mesto, segretario regionale dell’Ugl Sanità della Puglia, che proclama lo stato di agitazione di tutti i lavoratori delle Sanitaservice della Puglia e annuncia un sit-in di protesta che avrà luogo il 21 marzo, dalle ore 9 alle 13, davanti alla sede della Presidenza della Giunta Regionale a Bari.

“Abbiamo dichiarato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, lo stato di agitazione di tutti i lavoratori delle Sanitaservice della Puglia – spiega Mesto -. Il sit-in è stato organizzato per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla gravissima incertezza che attanaglia i circa 5 mila lavoratori delle società in-house”.

“Abbiamo più volte chiesto la convocazione di un tavolo di confronto per affrontare le diverse problematiche che interessano le Sanitaservice – continua -, prime fra tutte le sentenze dei giudici amministrativi e della Corte dei Conti secondo cui i servizi finora internalizzati dalle Asl devono essere affidati con gare d’appalto. Vogliamo che sia fatta chiarezza sul futuro che attende i lavoratori, perché la situazione è ormai fuori controllo. Ogni Asl si è regolata per proprio conto e i servizi internalizzati sono i più disparati: dalle pulizie all’ambiente, dal portierato alla logistica, dai Cup all’ausiliarato, fino alla cura e all’assistenza, come a Foggia. Bisogna perciò capire in che modo l’Ente Regionale intenda affrontare questa situazione per scongiurare il rischio che i lavoratori delle Sanitaservice passino alle ditte appaltatrici e come li tutelerà a livello normativo e contrattuale. Un ritorno al passato, infatti, – precisa il sindacalista – non gioverà a nessuno”.

“Il Presidente Emiliano – conclude Mesto -, a cui abbiamo già inviato una richiesta di intervento, non può restare ancora in silenzio davanti alle difficoltà che si prospettano per questi lavoratori e per le loro famiglie. Senza dimenticare le ripercussioni che queste incertezze possono avere sull’erogazione dei servizi e sul regolare svolgimento delle attività”.