“Divani Natuzzi, i costi del Nord i ricavi del Sud”. È l’emblematico titolo del volantino che la Lega Nord distribuiva in occasione di Fiere e altre manifestazioni in tutta la Brianza. Il Presidente del Consiglio era l’ex inossidabile Silvio Berlusconi. Sul foglietto di carta che pubblichiamo, c’è ancora il vecchio simbolo del carroccio. La denuncia era chiara: “Il gruppo Natuzzi vende gli stabilimenti del Nord ed apre al Sud utilizzando finanziamenti pubblici per 550 miliardi”. Non solo. A detta dei leghisti arrabbiati col governo centrale, perché loro sono “La Padania”, “Gli artigiani del Nord vedono soffocato il loro spirito imprenditoriale da una lobby statale e meridionalista”. Al grido: “Indipendenza del Nord”, poi, il volantino chiosava con una supercazzola da premio Oscar: “Stop allo sperpero dei nostri soldi al Sud. Ci hanno sfruttato a sangue. È ora di dire basta”. C’era pure il punto esclamativo.

Ecco con quale premessa a breve il presidente della Lega Nord e di “Noi con Salvini”, Matteo Salvini, più di dieci anni dopo quelle castronerie, si presenta a Santeramo in Colle. E non Sant’Eramo come scrive chi non sa neppure di cosa sta parlando. Lo aveva promesso che sarebbe tornato. Per la verità aveva tutta l’aria di essere una minaccia, tranne che per qualcuno dei suoi adepti con la memoria corta. Peccato tra loro ci siano anche alcuni santermani, che i corsi e i ricorsi storici dovrebbero conoscerli.

Che cosa possono dire Salvini, il segretario provinciale e cittadino di “Noi con Salvini”, Riviello e Bagnulo, alle centinaia di operai rimasti a bocca asciutta, senza nemmeno un’ora di lavoro e quindi un euro da portare a casa? In queste ore flotte di disperati, senza troppo appoggio esterno a dirla tutta, hanno manifestato davanti ai cancelli dell’azienda di Pasquale Natuzzi, quello che ha dissanguato gli artigiani del Nord, prima di andare a svernare ancora più a Sud della sua Santeramo. Il mercato cambia, mutano le esigenze e l’impero non ci sta più nei costi. Col tempo, però, cambiano anche le priorità e quella della poltrona è diventata un tarlo per tutti nell’era postuma alla prima e seconda Repubblica.

In tanti si chiedono che ne sanno Salvini, Riviello e Bagnulo (quest’ultimo candidato alle scorse elezioni regionali, marito della cugina della moglie di Pasquale “il divaniere” come lo chiamavano ai tempi in Brianza), di come si tappezza un divano? Saprebbero riconoscere una cicatrice aperta da una chiusa? Saprebbero montare uno scheletro. Certo, non è la parentela a fare la differenza. Pare che i leghisti, anche quelli originari della terronia più nera, comunque meno nera della Romania o della Cina, abbiano messo i bastoni tra le ruote per la buona riuscita della manifestazione di protesta andata in scena ieri. Ci sarebbero anche degli sms che spingevano i dipendenti, soprattutto i più disperati, i 370 a zero ore, a boicottare l’appunamento. Perché dividere? Solo per fare proselitismo?

Fattosi sfuggire di mano la situazione dei dipendenti di Radio Padania, nonostante le rassicurazioni e le parole da lupetto, Matteo Salvini, è scritto in un comunicato, aveva preso in carico la questione occupazionale del territorio murgiano e della crisi del distretto del mobile imbottito, incontrando una delegazione di operai della Natuzzi in cassa integrazione, esclusi dal contratto di solidarietà e buggerati da tutti i sindacati. Speriamo che la presa per i fondelli non continui.

“La presenza di Salvini a Santeramo – sottolineano Giovanni Riviello Consigliere comunale Santeramo (NcS) e Fabio Bagnulo – è il modo più semplice e concreto per premiare e legittimare il lavoro di un gruppo che meglio faremmo a definire una grande famiglia. Una famiglia instancabile, un concentrato di energia, che lavora all’unisono con entusiasmo, senza slogan propagandistici privi di contenuti reali. Un lavoro esercitato quotidianamente con slancio positivo, nonostante la fatica e le difficoltà. Un gruppo infaticabile e costantemente ostinato a fare politica “per strada tra la gente” senza i soliti bugiardi discorsi solenni, sempre presente sul territorio ed intenzionato a rinnovare nello spirito e nel metodo la classe dirigente locale, attualmente ostaggio di una sinistra inconcludente e parolaia sintetizzata a Santeramo dall’attuale amministrazione PD”.

Contenti voi, contenti Noi con Salvini.