L’intesa fra il gruppo Natuzzi e i sindacati è stata raggiunta. Durante il vertice per fare il punto sulla riorganizzazione aziendale si è deciso che i lavoratori che aderiranno alla proposta di ricollocazione presso altre aziende avranno diritto ad un bonus di 5mila euro, quelli  che acconsentiranno alla mobilità non opposta avranno diritto ad incentivi fino a 40mila euro. Nello specifico, per le adesioni che arriveranno entro dicembre sono previsti 40mila euro, per quelle dal 1 gennaio al 31 marzo 30mila euro, e per quelle dal 1 aprile al 30 giugno 20mila euro. Oltre il 30 giugno, invece, non sono più previsti incentivi.

L’incontro, tenuto presso gli uffici di Confindustria Bari, ha visto protagonisti i vertici aziendali del Gruppo Natuzzi e i sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil di Puglia e Basilicata e delle province di Bari, Taranto e Matera. Una riunione convocata per verificare lo stato di avanzamento del piano di riorganizzazione aziendale, con particolare riferimento alla gestione del personale in esubero collocato dal 15 ottobre scorso in cassa integrazione straordinaria a seguito della cessazione di attività dello stabilimento di Ginosa.

La Natuzzi si è impegnata a completare entro questo mese i colloqui individuali con i lavoratori in esubero. Sulla base di questi colloqui verranno individuati i singoli percorsi che i lavoratori potranno seguire per uscire dallo stato di difficoltà e per definire il piano di formazione per la ricollocazione. L’azienda si è inoltre dichiarata disponibile a riconoscere alle imprese non in concorrenza con il Gruppo, che assumeranno i lavoratori in esubero a tempo indeterminato, un importo di 12mila euro lorde, diviso in tre tranche annuali.