“Il nuovo appalto per le pulizie della Regione Puglia prevede tagli da macelleria sociale. L’ente non interviene e soprattutto non fa rispettare le leggi di cui pure si è dotata”. La denuncia arriva dalla segretaria generale della Filcams Cgil Puglia, Mary Manocchio, che sul rinnovo dell’appalto per gli uffici regionali, una vertenza che coinvolge 110 lavoratori in tutta la Puglia, non ha dubbi.

“Forse la Regione Puglia è al di sopra delle proprie stesse leggi. È l’unica spiegazione possibile e plausibile, considerando quello che sta accadendo. Non si riesce ad ottenere chiarezza e non un solo documento è stato prodotto che giustifichi la drastica riduzione delle ore di lavoro. Con l’assegnazione del nuovo appalto, il Consorzio Apulo-campano Multiservizi avrebbe dichiarato che ci sarebbero stati tagli del 35% delle ore, per dipendenti che in media non lavorano più di quindici ore settimanali. La trattativa di lunedì 28 dicembre non ha avuto esiti positivi, nonostante chiedessimo alla Regione Puglia di intervenire presso l’azienda, perché così facendo le conseguenze sul piano sociale sarebbero state devastanti per queste maestranze”. “Come Filcams Cgil – continua Manocchio -, non possiamo che esprimere tutta la nostra sorpresa, il nostro rammarico nei confronti della Regione che non solo ha scelto di rimanere inerme di fronte alle richieste irricevibili del Consorzio, ma che così facendo non rispetta la legge che essa stessa ha adottato. Una trattativa andata a vuoto, in cui non potevamo che abbandonare il tavolo”.

Il richiamo della segretaria della Filcams è a “una legge scritta proprio per prevenire episodi del genere, nei cambi di gestione degli appalti e che prevede la cosiddetta a clausola sociale, ovvero considerare in sede di bando  pubblico non solo i vantaggi meramente economici ma anche aspetti e ricadute di natura sociale. E quale caso più evidente di questo, che colpisce dipendenti che già percepivano stipendi da fame e che ora lavoreranno per non più di 10 ore al mese? A questo punto pensiamo che toccherà agli impiegati regionali pulire i propri uffici, dopo che la regione Puglia ha eretto un capitolato d’appalto di lacrime e sangue”.

A rincarare la dose è il segretario generale della Cgil Puglia, Gianni Forte. “Ci sorprenderebbe che il presidente Emiliano si dimostrasse a favore della clausola sociale quando ad appaltare sono gli altri ed ignorarla invece quando si tratta della Regione Puglia – sottolinea Forte -, eppure si tratta di lavoro povero e non in grado di garantire una vita dignitosa, né spesso di accedere a strumenti di tutela sociale. Fa specie che sia proprio l’ente Regione, che si è dotato negli anni di una strumentazione all’avanguardia nel contrasto alle illegalità nel mercato del lavoro e di criteri di equità e trasparenza negli appalti pubblici a garanzia dei lavoratori, a ricorrere a un capitolato per le pulizie degli uffici regionali che di tutto questo non tiene conto. Si precarizza ancor più il lavoro di chi era impiegato per poche ore, senza la garanzia di un servizio di qualità. Chiediamo quindi al presidente di rivedere le decisioni che la Regione sta assumendo in queste ore, che suonano come un’offesa a quanto fino ad ora è stato proclamato. È da qui che inizia la lotta alla povertà”.