Ogni giorno indossano la divisa di ordinanza, allacciano la fondina con dentro la pistola, salutano la famiglia ed escono di casa, consapevoli del fatto che potrebbero anche non tornare. Sono le guardie giurate degli istituti privati, rischiano la vita ogni giorno per proteggere cose e persone, garantiscono la sicurezza anche in luoghi pubblici come banche e ospedali. Svolgono un mestiere difficile, pericoloso, a volte subiscono veri e propri agguati, come nel recente assalto al portavalori avvenuto nella zona industriale.

Sono pagati per farlo, certamente, ma mica poi tanto, per dirla tutta. Paga base di 1.200 euro, che arriva a 1.600 euro al mese, ma se dentro ci metti anche circa 80 ore di straordinario. Così tante da non permettertid di avere una vita. Stamattina sono scesi in piazza per protestare, non tanto per la paga, quanto per quello che è successo al loro Contratto Integrativo Provinciale, disdetto in maniera unilaterale dai loro titolari, roba da 2300 euro all’anno oltre ai buoni pasto, i rimborsi per le trasferte e l’addestramento obbligatorio al poligono, per non parlare dell’assistenza legale per motivi di servizio.