«È un accordo duro, che consente comunque a centinaia di lavoratori di salvare i posti di lavoro e che costringe e vincola l’azienda multinazionale a precisi impegni industriali sul territorio barese». È lo stesso assessore regionale Loredana Capone ad ammetterlo, l’accordo firmato dalla Bridgestone e dai sindacati non è tutto rose e fiori, ma l’obiettivo è stato raggiunto. I 500 posti di lavoro in bilico sono adesso al sicuro, lo stabilimento di Modugno non chiuderà, anzi.

L’accordo, a fronte di tagli e sacrifici dei lavoratori, prevede la produzione di 3,6 milioni di pneumatici “general use” all’anno, in condizioni di piena competitività con gli altri impianti della multinazionale giapponese, e la riduzione dei costi di conversione dello stabilimento. Un piano industriale 2016-2018 definito come “chiaro” dalla Filctem Cgil e che ha salvato l’impianto.

Stante la vicenda non ancora chiusa dei 130 esuberi previsti, l’accordo siglato al Ministero dello Sviluppo Economico adesso sarà sottoposto alla valutazione dei lavoratori.