“Caro dipendente, l’azienda ha capito male una legge e ci siamo sbagliati a fare i conti. Ci devi restituire molte migliaia di euro, come intendi pagare?“. Senza troppe infiocchettature, è il messaggio contenuto nella lettera inviata a tutti i dipendenti del porto di Bari, dalla cooperativa GSA di Udine che dal 2010, proroga su proroga, gestisce le stazioni marittime e i servizi ai passeggeri nel Porto di Bari.

Al centro della vicenda ci sono i ROL, ovvero i permessi individuali, garantiti dal Contratto Nazionale del Lavoro, attraverso i quali esercitare la Riduzione dell’Orario di Lavoro. “La nostra azienda – si legge nella lettera – del tutto erroneamente, a causa di una sbagliata applicazione della norma, Le ha erogato il compenso contrattuale corrispondente a permessi individuali retribuiti non spettanteLe“.

Tirate le somme, la ditta chiede ai dipendenti destinatari della lettera, una somma cospicua che varia, da dipendente a dipendente, da parecchie migliaia di euro fino a oltre 20mila euro, corrisposta “indebitamente” dal 2010 a oggi. Somma che: “Questa società ha interesse e intenzione di recuperare. La invitiamo pertanto a comunicarci le modalità con le quali intende provvedere alla restituzione di tale somma“.

Sulla questione sono intervenuti i sindacati. Con una lettera a firma comune, Cgil, Cisl e Uil hanno preso le parti dei lavoratori, supportando la nullità della richiesta. Le sigle sostengono che l’errore, quando sia essenziale e riconoscibile, è causa di annullabilità di negozi giuridici e atti unilaterali. L’ignoranza della norma è un errore di diritto e quindi, di per sé essenziale. In più, convengono i sindacati: “Tale errore riveste altresì i connotati della riconoscibilità poiché in relazione al contenuto e alle circostanze del caso di specie, una persona di normale diligenza avrebbe potuto rilevarlo”. “La GSA compiendo un errore di diritto – scrivono i sindacati – sbagliando sull’interpretazione della norma stessa e sulla sua applicazione, come espressamente dichiarato dall’azienda nelle lettere di messa in mora indirizzate ai lavoratori, è incorsa inequivocabilmente nell’annullamento di tali atti unilaterali, tesi al recupero dei compensi ROL“.

In parole povere, il messaggio delle tre sigle è: se aveste conosciuto meglio la legge, cosa cui eravate tenuti, non avreste fatto casini. Adesso non potete rifarvi sui lavoratori. Cgil, Cisl e Uil diffidano la GSA a portare avanti il procedimento di recupero e invitano a intervenire l’Autorità Portuale, prendendo atto del danno arrecato ai lavoratori. Nel frattempo la GSA si trova a dover risolvere anche “la grana” di essersi aggiudicata, come unico partecipante, la nuova gara per la prosecuzione della gestione dei terminal e dei servizi ai passeggeri nel porto di Bari. Pare che vi siano alcune “incongruità” nel disciplinare di gara (non sanabili a posteriori), che renderebbero il servizio non piú remunerativo e che, pertanto, starebbero facendo riflettere e forse desistere la GSA dal firmare il nuovo contratto con l’Autorità Portuale.

Proprio questa difficoltà nella prosecuzione del servizio avrebbe indotto la GSA a sferrare un attacco frontale nei confronti dei lavoratori e, di conseguenza, dell’Autorità Portuale. Staremo a vedere chi vincerà il braccio di ferro, dovendosi rispettare in tutti i casi la legge.