Antonella Laricchia e Rosa Barone, consigliere M5S, hanno presentato questa mattina un’interrogazione all’assessore ai Lavori Pubblici della Regione Puglia, Giovanni Giannini, a difesa delle aziende altamurane Dema Impianti e Tecnoelettra. Due società vittime innocenti del pasticcio successivo alla realizzazione della Cittadella dell’Economia a Foggia.

All’assessore, tra gli altri, si erano rivolti anche i 330 cittadini firmatari della petizione popolare creata per salvare la Dema Impianti, attesa il 28 settembre dall’udienza pre-fallimentare presso il Tribunale di Bari. Al momento però nessun braccio sembra essersi teso per aiutare la ditta ad uscire dalle sabbie mobili nelle quali si è ritrovata per responsabilità altrui. Di un Consorzio fallito, di una stazione appaltante poco vigile e di stranezze per le quali Sandro Denora, direttore tecnico della Dema Impianti, e Matteo Di Mauro, Segretario Generale della CCIAA di Foggia nonché RUP (responsabile unico del procedimento) dell’appalto sono arrivati alle querele.

“Quando chiude uno stabilimento di una grande azienda – dichiarano Laricchia e Barone – c’è sempre una mobilitazione di tutte le forze politiche. Purtroppo, non accade altrettanto per le piccole imprese che invece sono la vera ossatura dell’economia del nostro paese, quelle che hanno fatto grande il nome della manifattura italiana nel mondo. Per questo chiediamo all’assessore di prevedere forme di tutela per i creditori del Consorzio fallito: è ingiusto e paradossale – concludono – costringere un’azienda a chiudere per crediti”