Il segretario Cisl Bari Giuseppe Boccuzzi e il Segretario Ficlca Cisl Antonio Delle Noci scrivono una lettera al sindaco di Bari Antonio Decaro in merito al piano triennale delle opere pubbliche 2015/2017. Nel testo l’invito da parte di Boccuzzi a non farsi scappare la giusta occasione per riassorbire la platea di disoccupati.

 

Egregio Signor Sindaco, Ing. Antonio Decaro, Egregio Assessore ai Lavori Pubblici, Ing. Giuseppe Galasso, il 28 luglio scorso il Consiglio Comunale della Città di Bari ha approvato il piano triennale delle opere pubbliche 2015-2017, per un totale di 373 opere nel triennio per un importo complessivo vicino al miliardo di euro di investimenti pubblici (per la precisione circa 183 milioni nel 2015, poco più di 351 milioni nel 2016, quasi 385 milioni nel 2017).

È un piano che la Cisl di Bari e la sua categoria degli edili, la Filca Cisl, considera straordinario per un rilancio concreto dell’economia cittadina, ormai sofferente da decenni per un rallentamento drammatico dei consumi che potranno ripartire solo attraverso un aumento della domanda interna che vuol dire investimenti pubblici e privati. Le opere pubbliche sono un asset strategico del Paese, troppi miliardi di investimenti pubblici sono bloccati e finchè ciò accadrà, la ripresa economica sarà sempre fragile o addirittura non percepibile dalle nostre parti. Basti ricordare che per ogni euro investito in edilizia il ritorno economico è di 3 euro e per ogni miliardo investito si generano 23.000 posti di lavoro.

Ed è proprio quest’ultimo dato che ci sprona ad ipotizzare un intervento di raccordo, una sorta di task force tra l’Amministrazione Comunale e le rappresentanze sindacali e datoriali per un monitoraggio ed un costante confronto sullo stato di avanzamento delle opere e delle relative criticità, spesso inficiati da una cattiva burocrazia che rallenta l’avvio dei cantieri e delle opere, garantendo il pieno raccordo conoscitivo e realizzativo delle opere, per una piena ed efficace realizzazione di questo importante piano delle opere pubbliche del Comune di Bari, consentendo altresì un confronto tra sindacati e mondo delle imprese per meglio incrociare la domanda e l’offerta di lavoro, per riassorbire in maniera significativa la platea dei disoccupati espulsi dal mondo del lavoro a causa della crisi, solo nell’ediliza si contano 10.000 edili in meno censiti alla Cassa Edile della nostra provincia.

È l’occasione giusta per creare nel prossimo triennio le condizioni per occupare seriamente e realmente oltre 20.000 cittadini di Bari e dell’ Area Metropolitana. Ed è all’interno di questo percorso di raccordo politico/istituzionale con le rappresentanze del mondo del lavoro, che la invitiamo a considerare la possibilità di sottoscrivere da subito un protocollo di intesa per lo sviluppo, l’occupazione e la legalità nel settore delle opere pubbliche. Tali obiettivi nel campo delle Opere Pubbliche sono perseguibili assicurando la verifica della reale fattibilità degli interventi, della compiutezza dei progetti posti a base di gara, del rispetto delle tempistiche della stipula dei contratti, di pagamento dei corrispettivi d’appalto e di consegna dei lavori, garantendo la regolare e puntuale attuazione delle Opere pubbliche previste nonchè il contrasto di qualsiasi elemento di illegalità esogena ed endogena nell’attività dell’Ammnistrazione.

Non ricordiamocelo solo dopo una tragedia sul lavoro o dopo uno scandalo di corruzione ed arresti, la legalità è aggredita da quattro fattori: 1)corruzione; 2)infiltrazioni criminali; 3) impiego del sommerso; 4) mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e ad ognuno di tali fenomeni patologici corrisponde una specifica normativa: 1. Corruzione: l. 6/11/12, n. 190 e d.lgs. 14/03/2013, n. 33 – Pubblicità e trasparenza; 2. Infiltrazioni criminali: l. 13/08/2010, n. 136 e d.lgs 06/09/2011, n. 159 – Tracciabilità dei flussi finanziari e documentazione antimafia; 3. “Sommerso”: art. 6 del d.p.r. 05/10/2010, n. 207 – Regolamento d’attuazione al codice dei contratti pubblici; 4. Mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro: d.lgs. 09/04/2008 n. 81 – salute e sicurezza sul lavoro. E’ importante ricordare che le Amministrazioni pubbliche, ai fini del perseguimento delle esigenze sociali e produttive possono tra l’altro, in base a quanto indicato dall’art. 138, comma 3, lett. b) del d.p.r. 05/10/2010 n. 207, concludere protocolli di intesa o protocolli di intenti con soggetti pubblici con competenze in materia di salute, sicurezza, previdenza, ordine pubblico nonchè con le organizzazioni sindacali ed imprenditoriali. Il Protocollo è uno strumento che mette insieme gli interessi di chi lavora con gli interessi generali dei cittadini che beneficiano dei lavori realizzati.

Auspicheremmo di replicare anche a Bari, per esempio, quello che è stato fatto, con una fenomenale visione strategica di valorizzazione dell’occupazione locale nel Comune di Santeramo, dove è stato stabilito che temi come l’impiego di soggetti disoccupati e la promozione dell’occupazione locale, diventino parte integrante degli atti dell’Ente Comune di Santeramo in Colle(viene inserita nei bandi di gara una clausola sociale che spinge in tal senso le ditte aggiudicatarie). Si interviene, così, per rendere più accessibili ai disoccupati del settore presenti sul territorio le opportunità di lavoro create dagli appalti pubblici. Si rafforza inoltre la partecipazione attiva dei lavoratori edili alla vita della propria comunità. Con questo protocollo l’ente Comune ed i sindacati istituiscono l’Osservatorio permanente al fine di confrontarsi sul tema” lavori pubblici”. Nell’Osservatorio si monitorerebbe l’impatto occupazionale dei lavoratori in appalto e le condizioni di salute, sicurezza e legalità nei cantieri“.