“Una situazione grave e intollerabile quella che stanno vivendo 15 occupati nell’appalto pubblico portierato delle sedi ADISU di Bari privi delle retribuzioni dei mesi di giugno, luglio, quattordicesima mensilità 2015 e rimborso irpef, con conseguenze drammatiche per il sostentamento delle proprie famiglie ormai allo stremo da diversi mesi.” Inizia così la denuncia del segretario generale Cisl Fisascat di Bari Giuseppe Boccuzzi, rivolta al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, all’Assessore al Lavoro Leo Sebastio, al presidente ADISU Puglia De Santis e all’Istituto di Vigilanza Novecento Security Service spa.

Boccuzzi, chiede un incontro urgente al fine di individuare ogni possibile situazione che possa mettere in una condizione di legalità normativa e contrattuale l’appalto, per evitare situazioni potenziali di estremo pericolo per il lavoratori e le loro famiglie oramai in una disperata situazione di indigenza.

Il segretario Fisascat, sottolinea nella lettera, che diverse sono state le manifestazioni di protesta tra scioperi e sit-in contro la società appaltatrice e nei confronti della committente ADISU, senza alcun risultato.

L’invito, quindi alle istituzioni a non tollerare tale situazione, in quanto in un appalto pubblico, con soldi pubblici dei cittadini. Nessun operatore economico, conclude Boccuzzi, ha il diritto di operare con simili condizioni contrattuali nei confronti dei lavoratori.

Si sollecita, un incontro entro tre giorni, diversamente ci sarà una protesta con i lavoratori e le loro famiglie davanti alla Presidenza della regione Puglia.