Tensione allo stabilimento Bridgestone della zona industriale di Bari, durante la prima delle tre assemblee sindacali indette per la giornata di oggi solo il provvidenziale intervento di alcuni presenti ha evitato che un lavoratore arrivasse alle mani proprio con uno dei rappresentanti sindacali.

A far scatenare l’ira del dipendente un modulo che i sindacati avrebbero distribuito nel corso dell’assemblea firmando il quale i dipendenti avrebbero consentito all’azienda di tagliare ulteriormente la busta paga mensile, negli ultimi dodici mesi già alleggerita di centinaia di euro, per una cifra vicina agli 80 euro. Via il cottimo dei bonus giornalieri, via gli scatti d’anzianità e indennità notturna pagata dal 50% al 10%. Stessi temi che verranno affrontati nelle altre due riunioni di giornata, una per turno di lavoro, fissate dalle 20.30 alle 22.00 e dalle 22.00 alle 23. Facile immaginare, dunque, come l’atmosfera assai poco rilassata possa aleggiare sullo stabilimento fino a tarda sera.

La vicenda Bridgestone inizia nel 2013, quando dalla sede centrale decidono di chiudere lo stabilimento di Bari, mandando a casa 950 persone. Dopo gli scioperi, le mobilitazioni e gli interventi da parte delle istituzioni, l’azienda decide di presentare un piano di reindustrializzazione. Ad oggi però, nonostante tutto circa 200 dipendenti rischiano comunque di essere mandati a casa.