Sulla vicenda della vertenza Metro, di seguito, pubblichiamo un comunicato emesso dalla Ugl, firmato da Antonio Caprio, dopo l’accordo di Solidarietà firmato al ministero del Lavoro, che prevede un abbassamento del monte ore di lavoro per i dipendenti. La sigla sindacale non ci sta e annuncia un referendum per chiedere la revisione del contratto di solidarietà.

“Quanto accaduto in data 16 dicembre 2014 al Ministero del Lavoro in merito alla vertenza Metro Italia Cash and Carry, scrive una pagina nera per la città di Bari.”, dice Antonio Caprio Segretario Regionale UGL-Terziario, noi non abbiamo inteso sottoscrivere l’accordo di solidarietà così come voluto dalla Società per le seguenti ragioni:
la stessa Metro pur avendo dichiarato a luglio 2014 un aumento del fatturato di circa l’8% rispetto al 2013, in data 3 ottobre 2014 avviava una procedura di licenziamento collettivo per 44 unità su un totale di 111 dipendenti ritenuti in esubero, in data 16 dicembre presso il Ministero viene sottoscritto un accordo di Solidarietà dove per il punto vendita di Bari viene siglato un verbale che prevede una percentuale di riduzione oraria media mensile pari al 51,24 % per ogni singolo lavoratore interessato. ( se la matematica non è un opinione i conti non tornano, basta fare un conticino per vedere che è stato siglato un accordo che prevede una percentuale di riduzione maggiore all’esubero dichiarato).
Continua “Antonio Caprio”, oltre al danno la beffa , a subire non saranno solo i lavoratori Metro ma anche i 5 lavoratori della “Serist” Società che gestisce la Tavola calda Metro, con un accordo a latere viene sancito anche la possibile chiusura della stessa tavola calda , in considerazione della necessità da parte Aziendale di un riequilibrio dei costi, in quanto la somministrazione dei pasti per i dipendenti Metro viene ritenuta insostenibile, di fatti proprio oggi i dipendenti della Serist hanno ricevuto il regalo di natale , gli è stato comunicato verbalmente che dal 01 gennaio 2015 la tavola calda cesserà l’erogazione del servizio ( ovvero chiusura della struttura).
“Ovviamente conclude il sindacalista, la UGL-Terziario non resterà inerme, per quanto riguarda i dipendenti Metro Bari stiamo già programmando un’ iniziativa referendaria, nella quale si chiede la revisione del contratto di solidarietà sottoscritto presso il Ministero del Lavoro. Inoltre ci attiveremo nelle prossime ore con l’indizione dello stato d’agitazione mirato alla tutela dei livelli occupazionali del personale addetto al servizio di tavola calda.”