La vertenza Metro, il braccio di ferro tra azienda e sindacati, continua tra scioperi e incontri. L’ultima tappa è stata l’incontro-trattativa a Milano.

Il colosso della grande distribuzione si sarebbe dichiarato disponibile al contratto di solidarietà. Tuttavia sul piatto della bilancia porrebbe alcune condizioni. Innanzi tutto, una distinzione di definizioni contrattuali tra lavoratori fungibili e infungibili. L’azienda riconoscerebbe diversi esuberi lavorativi e porrebbe il 60% dei lavoratori attualmente interessati in cassa integrazione.

Continuando, la Metro riterrebbe necessaria una riorganizzazione del lavoro sui punti vendita, rivedendo la clausola di flessibilità per i lavoratori, la rivisitazione del premio del risultato proveniente dal CIA e l’abrogazione dello stesso, rispetto a quanto previsto per il compenso dei giorni festivi e domenicali, giorni per cui i lavoratori percepiscono un compenso maggiore.

Da ultimo, l’eliminazione della mensa, con tutto quello che ne conseguirebbe, come la perdita dei posti degli impiegati mensa, senza emissione dei ticket-pasto di ripiego.

Dall’Ugl fanno sapere che la sigla è disponibile al contratto di solidarietà ma mantenendo tutti i lavoratori, sia quelli fungibili che infungibili, dal momento che si ritiene che il numero degli esuberi avanzato dall’azienda non rappresenterebbe la realtà.

I prossimi incontri tra azienda e sindacati sono già fissati. Il primo il26 novembre, con Cgil, Cisl e Uil, il 27 dello stesso mese Ugl e il 3 dicembre tavoli separati Cgil, Csl e Uil e Ugl.