Post su Facebook datato 22 aprile del sindaco di Bari Decaro: “Torna la festa del Primo Maggio Barese al parco 2 Giugno. Ve la ricordate quella bellissima giornata di tre anni fa? Quando tutti insieme ci siamo ritrovati al parco per trascorrere la giornata tra pic nic, partitelle di calcio e concerti? Quest’anno lo rifacciamo, un po’ più in grande, con tre giornate di musica e attrazioni. Grazie ai ragazzi di Soul Club e Bug con la collaborazione di Regione Puglia e #Pugliapromozione. Saranno tre giornate di appuntamenti tra musica live, tornei sportivi, lezioni di yoga, fitness class, teatro e attrazioni per bambini, un mercatino di vinili e vintage e un’area food per chi non è preparto con il pranzo a sacco come me. Si parte il 29 aprile e si va avanti fino al 1° maggio quando sul palco centrale arriveranno i Planet Funk, gruppo che ha segnato la storia della musica dance italiana. Una giornata di divertimento e spensieratezza, ma ci sarà anche spazio per riflettere su temi importanti come il lavoro e l’inclusione sociale. Bari riparte e lo fa inaugurando alla grande il mese più bello della nostra città: il maggio barese”.
Perché copiamo le parole del primo cittadino? Perché ci soffermiamo sul parco in questione: Decaro avrebbe potuto farsi un giro all’interno di quell’area, prima di scrivere il post. E va bene che deve sponsorizzare l’evento – un fatto meritorio –, però evidentemente non si è reso conto delle condizioni nelle quali versa il parco. Partiamo da un particolare: non vi sono bidoni o cestini per la raccolta differenziata – eppure in alcune zone della città funziona il servizio porta a porta. Si getta tutto assieme: dalla carta, alla cacca, dalla lattina di bevanda, alla mascherina. Sicché viene da domandarsi perché i cittadini s’impegnino nel differenziare i rifiuti e l’amministrazione non dia l’esempio in un grande luogo pubblico. Cosa vai a pensare: basta che il parco non si presenti sporco. E allora seguitiamo. Decaro usa il vocabolo “collaborazione”. La “collaborazione” della Multiservizi (o di chi si occupa dei giardini) in cosa consiste? Il parco ha un enorme prato al suo interno. “C’è un grande prato verde…”. Non proprio: l’erba non è verde: assume un aspetto variopinto – quando lo assume. E non serve un occhio attento per notare intere chiazze marroni del tutto prive di erba o comunque la non uniformità del “grande prato” nel parco. Ci sarebbe piaciuto vedere maggiore manutenzione, giacché è stato allestito un evento dentro il parco 2 Giugno. Soprattutto perché il sindaco poi parla di “attrazioni per bambini”. Bambini, si dà il caso, non certamente liberi di rotolare sull’erba, in quanto purtroppo rimpiazzata da mero terreno.
Tout court: da meri utenti del parco non ci aspettiamo a Bari il Central Park da film di Woody Allen – e però lasciateci liberi di sognarlo –, ma sarebbe stato quanto meno auspicabile un altro abito per una festa come quella di tre anni or sono. Oppure ci limitiamo a promuovere un evento dentro un contenitore scalcagnato? Dal presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Decaro, appunto) sarebbe legittimo aspettarsi un passo avanti – in primo luogo poiché governa una città ormai ambita dal turismo internazionale. Si vede che il primo cittadino sta già vivendo di “spensieratezza”, chiudendo con una parola adottata da lui nel post, o ha anticipato la festa dei lavoratori.