Sembra giallo, ma non è; le parole dei giorni scorsi di Michele Emiliano, che aveva anticipato un probabile cambio di colore imposto dal Governo per risparmiare sui ristori, richiamano alla mente la sigla di un vecchio cartone animato.

La fuga in avanti del Presidente si è rivelata quanto meno inopportuna, come tutti ormai sanno, non c’è stata nessuna variazione, anzi, i dati dell’ultimo monitoraggio curato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute hanno fotografato una situazione epidemiologia in peggioramento. Dalle parti di via Gentile devono avere le idee poco chiare, almeno così è apparso, soprattutto quando, a stretto giro dalla confermata zona arancione, è partita la contestazione proprio alla mancata zona gialla.

Se nemmeno tra presidente, assessori, giunta e via dicendo sanno bene come stanno le cose, figurarsi cosa devono pensare i comuni cittadini, quelli che possono soltanto leggere i bollettini giornalieri e auspicare un po’ meno restrizioni imposte dalla pandemia.

Complice le condizioni meteorologiche favorevoli di sabato, seguite dall’immancabile allerta gialla della Protezione Civile, molti si sono riversati sul mare. A guardare le immagini che abbiamo volutamente sfocato, si notano pochissime mascherine ffp2, moltissime chirurgiche, metà delle quali abbassate sotto al mento. Distanziamento sociale neanche a parlarne. L’impressione generale è che la gente abbia l’animo esasperato e le idee confuse. Come dargli torto?

Da mesi si combatte una guerra sui numeri, tra bollettini altalenanti, percentuali schizofreniche, posti letto introvabili, con la Regione che secondo qualcuno ha puntato a incrementarli per abbassare i tassi di occupazione, per non parlare di certi ospedali costruiti ex novo, pagati il doppio del pattuito e costruiti senza bagni. Un delirio. Inevitabile una domanda di chiarezza da parte dei pugliesi, a cui non resta che rispondere con un’altra domanda: di che colore siamo oggi?