Lo aveva detto fin dal primo momento il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio: “Non c’è nulla da ridere”. Un pensiero condivisibile, soprattutto perché al centro della questione ci sarebbero anche le sorti di un minore. Nei momenti successivi all’insolito episodio, foto e video della coppia nuda per le vie del centro, in atteggiamenti osceni, hanno fatto il giro del web.

Immancabili caricature, meme, sfottò e storie di ogni tipo. Tutto buttato in pasto alla platea di spettatori senza censure e neppure porsi una mezza domanda. L’unica cosa apprezzabile in questa fogna mediatica è stato l’interessamento immediato da parte dell’amministrazione comunale, che insieme alle Forze dell’Ordine ha avviato gli accertamenti necessari per comprendere le ragioni più profonde di quel gesto, approfondendo il possibile abuso di sostanze stupefacenti e l’eventuale presenza di minori.

La nostra esperienza sul campo ci ha portato a pensare che la storia potesse essere più complessa di quella data per certa sui social, persino rispetto ai contenuti di telefonate o messaggi whatsapp doviziosi, ma non completamente rispondenti alla verità dei fatti.

La storia, certamente inusuale e di interesse pubblico, se non altro per il luogo in cui si è consumata, evidenzia ancora una volta quanto sia fondamentale il filtro dei media, il lavoro del giornalista nella divulgazione di certe notizie, che pure devono essere date.

I nostri principali concorrenti sono da tempo i social network. Non è più una battaglia fra carta stampata, televisione e giornali online. Il chi arriva prima e meglio da anni non è la regola essenziale, perché in ogni caso un qualunque social arriva prima. A dirla tutta quasi mai meglio, pur essendo capaci di sputtanare voci, volti e misfatti di ogni tipo. Tutto è ridotto a siparietto, sceneggiata, commedia. Il mondo dell’informazione sta cambiando radicalmente, ma non si stanno mettendo in campo le necessarie contromisure. Siamo pesci rossi in un mare di squali. Non abbiamo scampo, così come non ne ha chiunque sbagli e venga messo in pubblica piazza.