Un uomo fa jogging sul lungomare, come altri nonostante i divieti e la richiesta di un maggiore senso di responsabilità. A un certo punto si ferma e inizia a ballare in modo sconclusionato. Attira l’attenzione dei passanti. Non è nuovo all’esibizione. In rete circolano decine di sue analoghe performance, soprattutto nella zona di Pane e Pomodoro.

Evidentemente l’ultimo della serie di registi che immortalano l’uomo non sanno delle sue capacità. Lo riprende, insieme agli amici in auto si prende gioco di lui. Il video lo diverte, perché continua a girare e commentare per più di un minuto. L’ultima opera filmica che immortala “il pazzo del lungomare” non è un video qualunque, ma l’emblema di una deriva dalla quale difficilmente usciremo indenni. Altro che coronavirus.

Il regista è un uomo in divisa, un uomo della Polizia Locale di Bari. Alla radio di servizio la centrale invita altri colleghi a recarsi sul waterfront di San Girolamo perché ci sono gruppetti di giovani a spasso, esattamente come quelli che passano sotto gli occhi del regista e dei suoi colleghi. La pattuglia in questione spassa sul lungomare sbeffeggiando il tipo buffo, senza sentire la necessità di fermarsi a redarguire o generalizzare i tanti baresi assembrati i quel momento.

Riprendere lo sventurato di turno è uno sport molto diffuso e se a praticarlo è un comune cittadino non si può far altro che biasimarlo, ma se alle olimpiadi dell’inopportunismo partecipa un’intera pattuglia della Polizia Locale l’indignazione è inevitabile. In questo caso, però, sentiamo di fare credito a tutti i colleghi di questi uomini in divisa che si stanno impegnano senza risparmiarsi. A tutti loro e alla stragrande maggioranza degli uomini e donne della Polizia Locale va il nostro ringraziamento personale e possiamo dire quello dei cittadini baresi.

E non ci sono scuse, alibi, giustificazioni, perché quel video non può che essere stato diffuso da una delle persone in divisa presenti nell’auto di servizio. Ha già fatto milioni di visualizzazioni e scatenato commenti di ogni sorta. Non usateci come capro espiatorio invece di assumere le responsabilità di un’azione demenziale. Il caso sarebbe già sulla scrivania del comandante della Polizia Locale di Bari, Michele Palumbo.