In 25 anni di mestiere ho ricevuto decine e decine di minacce, mai una simile telefonata da parte di un primo cittadino. Il testo che leggerete in maniera integrale è quello della conversazione che il 38enne sindaco da 4 anni di Noicattaro, Raimondo Innamorato (5 Stelle) ha avuto con un giovane collega che lo aveva chiamato per alcuni chiarimenti su un articolo. Una conversazione infarcita di parolacce e minacce tali da non poter credere che a proferirle possa essere stato un qualunque rappresentante delle istituzioni, men che meno un primo cittadino.

Il Sindaco pretende di dare lezioni di giornalismo e di accertamento delle fonti, senza che nessuno abbia mai neppure pensato di impartirgli lezioni di politica e buona educazione. “Cancellate sto cazzo di articolo o lo mando alla segreteria particolare del viceministro (5 Stelle come lui) e vi faccio fare un mazzo così”. In un punto del delirio telefonico il primo cittadino a 5 Stelle ci chiede a quale cazzo di platea ci rivolgiamo.

Ebbene, sindaco Innamorato, ci rivolgiamo a quanti sono stufi delle prevaricazioni come quella del viceministro, accompagnato con un’auto dell’Autorità Portuale pagata coi soldi di tutti e lasciata in divieto sulle strisce pedonali; ma soprattutto parliamo a chi è stufo di vedervi marciare a destra e a manca per rivendicare legalità, salvo poi sentirvi sproloquiare in questo modo. La sua minaccia ha l’impostazione di quelle sentite mille volte da pregiudicati di varia specie e pericolosità. Lei stesso al telefono ha confermato, personalmente, e facendoci chiamare dal suo staff, che in quell’auto ci fosse effettivamente il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Giancarlo Cancelleri (5 Stelle). Non ci riteniamo assolutamente responsabili del danno all’immagine arrecato alla “sua” Noicattaro. Ci hanno pensato l’autista di quell’auto pagata coi soldi di tutti, dopo di lui il viceministro che non si è accorto di quell’abuso e infine lei, con questa telefonata.

Non pretendiamo di piacere a tutti, ma l’unica cosa straccia in questa storia non è certo la carta del nostro giornale, tra l’altro online, ma lo stile da enoteca dei bassifondi con il quale ha tentato di ricomporre una situazione ormai compromessa. Sulla fonte – tengo a precisare – l’avanzo di galera di Mazzei (come lei lo ha definito) in questo caso c’entra poco, quasi niente. Piuttosto si interroghi sul perché un dipendente della sua amministrazione comunale – desideroso di restare anonimo – possa averci segnalato l’auto che ha trasportato il viceministro del suo stesso partito, poi parcheggiata in spregio alle norme del codice della strada e del buonsenso sulle strisce pedonali.

Un uomo in divisa, un rappresentante delle istituzioni dovrebbe essere d’esempio. In questo caso siete stati l’esempio peggiore possibile. Sugli appellativi rivolti alla mia persona: fessacchiotto, sfigato, fallito e via dicendo, è probabile se ne possa riparlare nelle sedi opportune. Mi consola sapere che, come annunciato all’inizio del suo mandato, ha copia della registrazione di tutte le telefonate coi giornalisti e quindi di tutte quelle intercorse stamattina con la nostra redazione. Eravamo convinti che anche lei, come tutto il Movimento 5 Stelle, fosse contro la casta e i suoi privilegi, contrastati nettamente fin dal primo istante.

Per lei e per ciò che di peggio rappresenta, non provo pena – sentimento che ha detto di riservare alla mia persona – ma sdegno perché è la prova provata di come siamo ormai la società del: “Io so io e voi non siete un cazzo”.

LA TELEFONATA DEL SINDACO INNAMORATO – Quando la smettete di fare articoli carta straccia, anche se parliamo di articoli sul web sulla base di segnalazioni di gente con precedenti penali, di gente inaffidabile? Perché avete fatto una cazzata. Sto parlando dell’auto blu del viceministro, quella non è un’auto blu, ma la macchina dell’autorità portuale che è arrivata a Noicattaro. È l’autorità portuale che avrà parcheggiato lì, cazzi loro, quindi attaccate l’autorità portuale e non il viceministro, perché non è la sua macchina e non è l’auto blu.

Siccome queste cose ve le ha dichiarate Mazzei e io lo so perfettamente. Voi vi fidate di un imbecille e fate un articolo. Io sto girando l’articolo alla segreteria particolare del viceministro che vi fa un mazzo così. O lo cancellate subito, perché sto tentando di parlare con Loconte ma non mi risponde, o lo cancellate subito o sono cavoli vostri, perché mi sono scocciato ogni volta di chiamarvi e correggere le cazzate che scrivete. Non so se è chiaro.

Non vi dovete fidare. Almeno chiamate me, chiamate il Sindaco. Un giornale serio fa queste cose. Ma con chi cazzo avete a che fare? Ma a chi vi rivolgete? A quale platea vi rivolgete? Si contatta il Sindaco. Esigo rispetto per la mia comunità, quello è un danno all’immagine per Noicattaro e per un viceministro che vi farà un mazzo così. La dovete smettere di scrivere articoli sulla base di cazzate che vi raccontano persone inaffidabili. E questo l’ho già detto ad Antonio Loconte, con il quale tempo addietro abbiamo chiarito alcuni aspetti, ma si continua e si persevera perché sbagliare è umano ma perseverare è diabolico.

Cancellate sto cazzo di articolo. Io non l’ho ancora mandato alla segreteria particolare del Ministro. Minchia parking…ma come vi permettete. Noicattaro minchia parking. Quella è l’autorità portuale. Volete attaccare l’autorità portuale fatelo, poi fanno il mazzo loro. Fatelo, forse avete paura? Quella non è un’auto blu. A voi è arrivata una segnalazione che dovete verificare. Voi dovete chiamare il sindaco di Noicattaro. Voi non potete scrivere sulla base di quello che vi dice, che vi scrive un avanzo di galera. Quello è un avanzo di galera che vuole attaccare me. Vuole attaccare me e fa fare brutta figura al paese. Ma come vi permettete? Io fra 5 minuti mando l’articolo alla segreteria particolare del viceministro e vi fa un mazzo così e saranno cazzi amari. E la prossima volta prima di pubblicare chiamate il Sindaco, chiamate il Sindaco. Io fra cinque minuti mando tutto a loro e so cavoli vostri vi ho informati. Va bene?