Quando Lelio De Sisto, presidente della Fondazione intitolata a suo padre Antonio, mi ha chiamato per dirmi che mi sarebbe stato assegnato il Premo Olmo 2019 per il giornalismo, ammetto di essere andato e leggere di cosa si trattasse. Durante la conversazione ho scoperto della XVI edizione, ma soprattutto ho saputo dell’esistenza della piccola comunità di Raviscanina, meno di 1300 abitanti in provincia di Caserta.

Nessuna candidatura, men che meno un pezzo da presentare per concorrere con altri colleghi, solo la forza di internet. Lelio De Sisto è “inciampato” nei nostri video, nel nostro canale Youtube. Un incontro occasionale servito a mettere l’accento sul nostro lavoro nell’era del real time. Un lavoro svolto nel Barese, al massimo in Puglia, da tempo oggetto delle attenzioni delle reti nazionali e decine di migliaia di spettatori in nessun modo coinvolti nelle nostre storie.

Quasi 71 milioni di visualizzazioni accumulate in pochi anni e 111mila iscritti, da tutta Italia e dal mondo, per rimanere attaccati alle proprie origini. Motivo di grande orgoglio, perché qualunque cosa succeda a me o al nostro giornale, saremo riusciti nell’intento che ci eravamo posti: essere diversi. Non c’è informazione completamente senza compromessi, qualunque decisione si prenda è comunque frutto di una mediazione, ma ci siamo sforzati per non rinunciare mai alla buona fede e alla mancanza di pregiudizi.

È per questa ragione che ad inorgoglirmi è soprattutto la motivazione dell’inaspettato riconoscimento: “La sua penna è un microfono dove annota parole coraggiose, che poi diventano suono e voce degli inascoltati”. Un lavoro durissimo e ingrato, senza soldi e con poca gloria.

Dedico il premio a Gianluca Lomuto ed Eleonora Francklin, due degli amici e collaboratori sopravvissuti al tempo e alle delusioni del nostro maledetto mestiere. Colgo l’occasione per ringraziarli pubblicamente. Senza l’appoggio, la capacità e le dedizione di cui sono capaci, insieme all’impegno di chi li ha preceduti prima di addii spesso dolorosi, bari.ilquotidianoitaliano.com sarebbe stato un giornale come tanti.