Le emittenti televisive nazionali non smettono di tenere gli occhi addosso al quartiere Libertà, periferia culturale e sociale nel centro di Bari. Le trasmissioni andate in onda negli ultimi mesi, con le testimonianze più disparate, seppure in alcuni casi fuori luogo, hanno un comune denominatore: la scelta degli eroi.

Nell’immaginario collettivo si pensa che il cantante col motivetto dal dubbio contenuto, il sacerdote accentratore di risorse pubbliche e passerelle di partito o l’attore che ce l’ha fatta, siano i modelli assoluti dell’unico riscatto possibile.

I veri eroi sono altri, la maggior parte di quei circa 60mila residenti che quotidianamente resistono, senza farsi sopraffare dalla voglia di scappare, non prima di mandare tutto e tutti a fanculo. Cortei e controcortei di fascisti e antifascisti – come se i tempi non fossero altri ormai – stanno danneggiando la gente per bene. Mentre la politica si aggroviglia attorno ad annunci e ideologie, pochi entrano nel merito delle questioni di fondo, lasciando la gente comune a soffrire di indifferenza.

E non raccontate la storiella delle luci al led, del CNR o del parco nell’ex Gasometro come la via della resurrezione per quei poveri cristi. Gli eroi veri sono quelli lasciati senza assistenza, controllo e supporto dopo la concessione di questa o quella opera pubblica. La redenzione non sono le nuove luci, il nuovo parco, tantomeno l’invasione di ricercatori, pronti a tornare a casa in altri quartieri o in provincia dopo il lavoro.

Eroe è la mamma che cresce da sola i propri figli continuando a tenerli sulla strada giusta, sentendosi dire che per il momento non ci sono alternative; eroe è il commerciante al quale state imponendo il ghetto dell’ulteriore pedonalizzazione senza aver ascoltato le sue ragioni; eroe è la nonna pronta a privarsi del minimo per allungare parte della pensione al figlio disoccupato; eroe è la migrante costretta a prostituirsi nel torpore generale, perché tanto non la conosce nessuno; eroi sono pure quei migranti che non delinquono, ma vivono comunque in condizioni disumane; eroi sono i bambini che riescono a sorridere senza esempi, se non quelli della strada; eroi sono i componenti del Comitato rionale, pronti a metterci la faccia anche quando il criminale di turno non tollera l’ulteriore richiesta di civiltà; eroe è chi tenta di restituire decoro alla cosa pubblica, persino rimproverando quanti se ne fottono delle regole ,come accade ogni giorno nel parco dedicato a Mimmo Bucci, tanto per continuare a citare situazioni reali.

Fin quando per raddrizzare il palo della segnaletica stradale morente da giorni; per vedervi entrare di prepotenza nei tuguri del Libertà; per sollevare il caso disperato di questa o quella famiglia, ci sarà bisogno di un giornalista, si continueranno ad intervistare gli eroi sbagliati.

L’eroe, parola particolarmente abusata nell’era moderna, è colui che compie uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di se stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune.