Dobbiamo ringraziare il presidente Giancaspro per aver fatto un passo indietro. Non è Lercio. L’avvocato Francesco Biga, consigliere di amministrazione della FC Bari, lo ha dichiarato davvero. E per di più bisogna pure ascoltare appelli stucchevoli e prese di posizione tardive.

Senza contare le dichiarazioni per certi versi inopportune dopo tanto silenzio del Sindaco Decaro. Oggi hanno tutti il cuore biancorosso. Ieri dormivano sonni beati, soprattutto quando solo una manciata di gufi rompipalle segnalavano le disastrose condizioni economiche della società alla quale, invece di chiedere conto, si è steso il tappeto rosso non facendo pagare le tasse e concedendo proroghe nella gestione del San Nicola. Assurdo, manco Giancaspro fosse il salvatore della patria.

Ma di quale patria? Quella in cui la giustizia al posto di decidere, rinvia e prende tempo, non sempre a ragione o addirittura perché il giudice è andato in pensione. Se a qualcuno dei creditori del Bari o a quanti chiedevano chiarezza sui bilanci fossero stati concessi soldi o chiarimenti non saremmo arrivati a questo punto. Al punto in cui la ricapitalizzazione passa dalle mani del presidente. E menomale che aveva fatto un passo indietro.

Il bluff si sarebbe scoperto per tempo e si sarebbero create le condizioni ideali per intervenire con più calma, provando a costruire un progetto serio, realistico. Non ci sono i soldi per ricapitalizzare, ma si voleva costruire uno stadio modello Juve. I pesci hanno abboccato, dando credito a chi non ne aveva. Adesso ognuno corre ai ripari come può, prova a vestire i panni del salvatore. Dov’eravate finora? Quando vi abbiamo raccontato le assurde storie di chi non era stato pagato o dei dipendenti maltrattati, da che parte avevate girato la testa? Cominciamo a pensare anche noi che il fallimento possa essere un bene. Chi è causa del suo mal si assuma le proprie responsabilità.