Truffa decine di persone, convinte di avere di fronte un avvocato penalista in difficoltà, ma quando viene pubblicata la sua faccia con lo scopo di allertare possibili vittime, va dai Carabinieri per denunciare il giornalista che lo ha smascherato.

Sembra la sintesi di una barzelletta, non fosse che la storia è assolutamente vera. Non abbiamo ceduto a scrivere il paese di residenza dello sprezzante individuo – continueremo a non farlo – ma la faccia, quella proprio non potevamo esimerci dal pubblicarla, soprattutto perché la storia andava avanti già da un bel pezzo e in tanti erano già caduti nel tranello.

La natura della truffa architettata, fondata sulla sottrazione di pochi euro a più persone, invece di impallinarne una sola in maniera memorabile, espone il “genio” a poche denunce e quindi lo rende immune dall’essere braccato dalle Forze dell’Ordine come Harrison Ford nel Fuggitivo. Del resto, rivolgersi alle autorità competenti significa ammettere di essere stati fregati come polli. Tra le vittime, infatti, ci sarebbero anche tutt’altro che sprovveduti.

Non sappiamo cosa abbia detto il carabiniere al truffatore, se alla fine il finto avvocato sia riuscito ad avere la sua prima vendetta nel nome della privacy a tutti i costi, ma la cosa neppure ci appassiona.

Non cerchiamo facili apprezzamenti, ma i “comuni mortali” non possono essere sempre in balia degli eventi e delle truffe. Prima o poi qualcuno doveva mettere un freno alle scorribande del creativo simpaticone. Chissà, la denuncia al giornalista era destinata solo al recupero dei soldi della sua immagine autodistrutta, con l’eventuale risarcimento da destinare ai più poveri, in questo caso magari al fondo dei truffatori in difficoltà.