La morte di Davide Astori, capitano della Fiorentina e difensore della nazionale italiana, ha tirato fuori la parte peggiore dei tifosi biancorossi. “Perché Astori e non Masiello?”, si legge su uno striscione appeso ad un ponte della tangenziale di Bari. Siamo appena dopo l’uscita 11 di Poggiofranco. L’auspicio mortale è chiarissimo.

Il Masiello in questione è ovviamente Andrea, uno dei migliori difensori italiani, ma anche l’uomo che ha avuto la grave colpa di svendere per pochi soldi l’onore biancorosso. Qualche tempo fa qualcuno scriveva di Masiello: “È il peggio del calcio. Sono un grande tifoso del Bari: uno dei motivi per cui spero che la nostra grande squadra possa salire in serie A è di poter incontrare di nuovo Masiello. Sapremmo come accoglierlo”.

Bene, se queste sono le premesse, c’è da preoccuparsi soprattutto perché la morte non si augura nessuno, a maggior ragione in un modo così plateale. Attenzione, neppure io ho digerito ciò che è successo ai tempi ingloriosi del calcioscommesse, ma non c’è da essere fieri neppure di chi invoca la morte di qualcuno, chiunque esso sia. Ieri sera è andato in scena quanto di peggio si possa immaginare, seppure al peggio non c’è mai limite.