Seguendo le tribolate vicende di avvicinamento al Palio del Viccio 2018 abbiamo avuto conferma di come l’assessore al ramo e i cavalieri dell’Associazione siano “matti come cavalli”. Prima di chiarire, però, spieghiamo che intendiamo imprevedibili. Si tratta di un’accezione benevola e scherzosa per indicare persone irrequiete. Il cavallo, infatti, è un animale bizzoso, che si adombra facilmente.

Detto questo, rassicurando tutti sul fatto che il Palio si terrà regolarmente domenica pomeriggio, dall’assurda trattativa “Palio sì, Palio no”, è venuta fuori tutta l’ingenuità dell’assessore, che al telefono racconta di come abbia saputo casualmente da un veterinario di quello che avrebbe dovuto fare per dare stabilità all’evento, ma soprattutto la schizofrenia dei cavalieri dell’Associazione realmente condotta da Nicola Lanzisera e non da Antonio Amendolara, presidente solo sulla carta.

È lui, infatti, che dettava le dichiarazioni in seguito agli incontri formali e informali con l’amministrazione pubblica. Per scaricare le responsabilità del loro gioco al rialzo, i cavalieri, che nell’immaginario collettivo sono rappresentati come persone impavide e valorose, hanno iniziato a far girare la voce che avessimo inventato tutto. Interpellati da Pasquale Fumai, storico speaker della kermesse, hanno persino avuto la sfrontatezza di negare di aver rilasciato quelle dichiarazioni.

Il problema vero sono sempre stati i soldi, sempre quelli, prima ancora dell’attaccamento al Palio di cui sono simbolo assoluto e senza il quale non esisterebbe nemmeno il costoso corollario. Evitiamo di pubblicare le registrazioni telefoniche perché sarebbe troppo umiliante, ma invitiamo le parti ad assumersi le responsabilità di quanto detto in queste settimane. Facciamo da troppo tempo, persino particolarmente bene, il nostro mestiere per essere trattati alla stregue di un ragazzino.

Proprio l’atteggiamento degli attori di questa farsa vigliacca è il limite assoluto alla crescita dell’evento. Le ultime parole le rivolgiamo all’assessore Pugliese. Ieri, dopo aver chiamato i cavalieri – per la verità sono sempre stati loro a chiamare – abbiamo provato a sentirla al telefono. Non ci ha risposto e per questo le è stato inviato un messaggio whatsapp e poi il link con le dichiarazioni dei cavalieri, anche quelli rimasti senza alcuna risposta. In compenso, commenta su Facebook che il nostro articolo, in cui ci sono le sole dichiarazioni dei cavalieri, è una fake news. Non siamo servi schiocchi di nessuno. Chiarito questo, vinca il migliore.