Non siamo mai stati accomodanti con Antonio Decaro e la sua amministrazione, ma non lo abbiamo fatto per il solo gusto di essere contro. Gli scivoloni comunicativi del primo cittadino barese ormai non si contano più. L’ultimo, per molti versi, è il più grave.

Tradottodal politichese al linguaggio quotidiano, il Sindaco ha detti che Bari è una città sicura. Dichiarazione avventata, probabilmente irresponsabile come detto dal consigliere Carrieri, soprattutto perché suffragata dalle lusinghiere dichiarazioni del ministro dell’Interno Minniti.

Il fatto che a tranquillizzare tutti sia un primo cittadino sotto scorta dopo la “guerra delle fornacelle”, la dice lunga su come sia stata persa la bussola.

Asentire il Sindaco sotto scorta della città sicura, 6 baresi su 10 la pensano come lui. Ma ci faccia il piacere. Lo dica alle donne aggredite e in alcuni casi violentate; ai turisti derubati d’estate a Brivecchia o sulla spiaggia di Pane e Pomodoro; ai ragazzini vittime di bullismo; a quanti guardano spacciare droga alla luce del sole; a chi non sopporta il dilagante abusivismo; ai residenti del Libertà, ai quali adesso come un mantra si propone il master plan del futuro, mentre continuano spaccate, rapine, furti, assalti negli appartamenti.

Sindaco, dica agli anziani truffati, derubati della pensione e scippati, che Bari è una città sicura e che la sua scorta scaturisce da altre esigenze. Fosse stata sicura, i sindacati di Polizia baresi e regionali non sarebbero insorti per la mancanza di uomini, risorse e mezzi per fronteggiare la criminalità cittadina, non solo quella organizzata.

Quando la ruota, pur meravigliosa, finirà di girare, quel pezzo di lungomare sarà lo stesso di sempre, così come il resto della città. I problemi – le assicuriamo che quello della sicurezza è particolarmente sentito – vanno risolti con decisione, magari partendo dalla risoluzione delle piccole questioni, come il presidio del territorio tanto per dare l’idea di esserci.

Molti pezzi della città sicura, sono nelle mani di vandali e criminali perché mancano i necessari controlli. A futura memoria, le riproponiamo una vecchia vignetta pubblicata sul nostro giornale in un passato non troppo remoto, purtroppo ancora attuale. “La criminalità avanza”, le diceva un commensale. Per quanto si possa mettere al lato del piatto, però, resta comunque difficile da digerire.