La solidarietà di maniera non ci è mai piaciuta, ma quello che è successo in occasione delle offese alla consigliera comunale Irma Melini, alla quale un codardo ha dato della troia nascondendosi dietro il voto segreto, ha superato ogni limite. Ad eccezione della immediata corsa al comunicato stampa, con il primo cittadino assente al momento del fattaccio, nessuno ha sentito la necessità di sospendere definitivamente il Consiglio comunale.

Fiori, baci, fotografie e abbracci, perché con il linguaggio si è offesa una donna, prima ancora che consigliera comunale della Città di Bari. Nelle immagini della solidarietà, ci sono anche diversi consiglieri e assessori della maggioranza di governo.

In queste ore, però, il solito guastafeste ha rispolverato un episodio con protagonista sempre la Melini, ugualmente grave, su cui all’epoca calò un vergognoso silenzio. Neppure una tirata d’orecchi all’assessore, che incrociandola sul lungomare, avrebbe detto per ammissione pubblica della stessa Melini: “La prossima volta ti spezzo le gambe”. Motivo della minaccia, il polverone evidentemente ritenuto inopportuno sollevato dalla Melini sul fatto che l’assessore in questione, in occasione di un vertice con ospiti internazionali, avesse fatto scortare dalla Polizia Locale il gruppo di cui faceva parte, insieme ai convenuti, durante una corsa sul lungomare.

Allora come oggi, la Melini denunciò l’accaduto su Facebook, ma in quella occasione, niente fiori né baci né abbracci. Allora come oggi, l’offesa a nostro avviso di pari gravità, è stata rivolta da un amministratore pubblico, con la differenza sostanziale che ai tempi della minaccia sul lungomare, nome e cognome del vil maschio erano noti a tutti. Purtroppo, l’indignazione a orologeria scatenata oggi e zittita ieri, fa passare il messaggio che ad una donna possano essere “spezzate le gambe”.

Siamo convinti che i sostenitori della Melini vorranno pubblicamente stigmatizzare anche la minaccia linguistica d’un tempo fatta dall’assessore, così come siamo altrettanto certi che la strumentalizzazione di quanto accaduto nell’ultima settimana per attaccare l’amministrazione comunale sia una grossa idiozia. Noi a questo coro non ci uniremo né ora né mai. I motivi per “dare addosso” alla Giunta sono ben altri ed a fornirli, grazie a Dio, ci pensano il Sindaco e gli assessori stessi.