Dal fumo alle fiamme basta un attimo, non più del tempo che passa dalle reiterate denunce alla tragedia, per fortuna di molti ancora una volta solo sfiorata. Ci sono autobus che non possono circolare perché non assicurano le condizioni di sicurezza minime, che in ogni caso superano brillantemente le revisioni.

Autisti e passeggeri vengono ogni giorno messi nelle condizioni di rischiare l’incolumità. In tanti, evidentemente abbastanza, sanno che tutte le mattine dal deposito dell’Amtab di Bari escono bus scassati, con problemi di vario genere, non solo senza aria condizionata. Eppure, c’è chi li autorizza ad andare a fare danni per le vie della città. Un atteggiamento irresponsabile a guardare le piccole avarie e i problemi più seri che ogni giorno raccontiamo sulle pagine del nostro giornale. Inizialmente siamo stati anche presi in giro: Che siete il giornale degli autobus scassati?

Per oltre un anno e mezzo abbiamo raccontato quante più avarie possibili, proprio perché non fossero solo scritte sui registri aziendali, quelli che la gente comune non può vedere. E chissà di quanti altri episodi non siamo riusciti a darvi conto semplicemente perché non ne siamo venuti a conoscenza. È arrivato il momento delle decisioni drastiche. La sicurezza vale più di una corsa col rispettivo rimborso chilometrico.

Tutti i mezzi inidonei alla circolazione devono rimanere fermi in officina, non si possono mandare ad ammazzare persone innocenti solo per continuare a dire di assicurare un servizio di trasporto pubblico comunque al di sotto della decenza. Troppo facile ripetere fino all’esasperazione che il bilancio dell’Amtab è positivo, che dal 2018 arriveranno altri 61 autobus.

I problemi sono adesso e assolutamente seri. E se proprio non si riesce a predere una decisione così drastica, si avvisino gli utenti mettendo cartelli sui mezzi sottratti alla demolizione. Cartelli con su scritto: “Questo autobus mette seriamente a repentaglio la saluta di chi viaggia. Nel caso di infortuni o morte la responsabilità è degli amministratori comunali e dei vertici dell’Amtab”.