“Non voglio essere chiamato eroe. Sono stato fortunato perché la sensazione di aver salvato una vita umana è il dono più bello che Dio potesse darmi dopo i treta giorni di sacrificio per il Ramadan”.

Noureddine el Moudden è il responsabile dei bagnini dell’Acquapark al quartiere Japigia di Bari, che il 25 giugno scorso ha salvato la vita ad una bambina di tre anni. Un salvataggio avvenuto in tandem con il soccorritore Gianluca Albergo, che praticò alla piccola la respirazione bocca a bocca. Noureddine oggi ha ricevuto un riconoscimento dal Comune di Bari per quel suo gesto.

Un premio che consegnamo virtualmente anche all’altro professionista che ha fatto rinascere la bambina. Avevamo sentito al microfono Noureddine. Le sue parole avevano colpito migliaia di lettori. Quello di Noureddine è un esempio di integrazione positiva.

Una moglie italiana e cattolica e due figli, appassionati entrambi della pallavolo, lo sport praticato dal papà ex nazionale del Marocco, ma soprattutto liberi di scegliere che Dio pregare. Come fatto nei giorni in cui la notizia occupò la prima pagina del nostro quotidiano, rilanciamo l’appello ai genitori fatti dal titolare dell’Acquapark: “Abbiate cura dei vostri figli”.